venerdì 31 luglio 2020

Q-Anon, il dovere della serietà: fake news e indizi attendibili

Dan Scavino Siamo in guerra! Una guerra diversa da quelle a cui siamo stati abituati fino ad oggi, una guerra tra due modi di vedere il mondo, una guerra tra un sistema tiranno che cerca di dare gli ultimi colpi di coda per avere il totale controllo del pianeta e dei suoi abitanti contro un sistema più conservatore che combatte la perversione di questo “drago feroce”. Sappiamo bene che il controllo della popolazione passa da un presupposto fondamentale: Il controllo dell’informazione. Abbiamo parlato più volte di come i 5 gruppi più grossi che controllano il 90% dell’informazione siano stati furbescamente infiltrati, acquisiti nelle loro quote di maggioranza, pilotati e resi funzionali e dipendenti dal “Drago”. Da questo fondamentale presupposto nasce Q. Nell’ottica di questa nuova tipologia di guerra, combattuta a colpi di disinformazione e condizionamento, diventa essenziale un nuovo tipo di esercito, un esercito digitale che sia in grado di veicolare e diffondere le vere notizie, un esercito che diventi megafono delle istanze del popolo ma anche divulgatore del marcio che piano piano viene a galla grazie ai suggerimenti di Q. Per questo nascono i “Q Anon”.
Q è un’operazione di intelligence militare, la prima nel suo genere, il cui obiettivo è quello di fornire al pubblico informazioni segrete. Molti seguaci di Q pensano che il team Q sia stato fondato dall’ammiraglio Michael Rogers, ex direttore della National Security Agency ed ex comandante del Cyber ​​Command degli Stati Uniti. E’ possibile che Dan Scavino, direttore dei social media della Casa Bianca, faccia parte del team, perché l’alta qualità della scrittura di Q è senza ombra di dubbio quella di un esperto di comunicazione. Q è una nuova arma nel gioco della guerra delle informazioni, che evita i media ostili e il governo corrotto per comunicare direttamente con il pubblico. Mentre Trump comunica senza mezzi termini e direttamente, Q è criptico, scaltro e sottile, offrendo solo indizi che richiedono contesto e connessione. La prima fase di The Great Awakening è accrescere la consapevolezza sull’esistenza del Deep State – le entità governative interconnesse che operano al di fuori della legge per espandere il proprio potere. Le elezioni e l’opinione popolare non incidono sulla capacità del Deep State di rispettare la sua agenda.
La seconda fase di The Great Awakening indaga sull’alleanza del Deep State con altri potenti settori: media, Hollywood, enti di beneficenza e non profit, scuole pubbliche e università, organizzazioni religiose, istituzioni mediche, scientifiche e finanziarie e società multinazionali. Questa fase può essere dolorosa, poiché scopri che “quelli di cui ti fidi di più” (nella frase di Q) ti stanno ingannando. Celebrità amate, leader religiosi, dottori, educatori, innovatori e do-gooder sono tutti nella menzogna. La terza fase di The Great Awakening è forse la più dolorosa di tutte. Le persone che ci governano non sono semplicemente creature amorali che ci vedono come danni collaterali nel loro desiderio di denaro e potere. È più spaventoso di così. I potenti che serviamo stanno attivamente cercando di farci del male. Questo è il loro obiettivo. Siamo sotto attacco coordinato. Tutto quello Q-Anonche si richiede ai Q Anon è di diffondere notizie vere partendo dalle indicazioni dei Drop rilasciati da Q a questo indirizzo. Sulla base di questi drop il compito di un Q Anon è quello di cercare notizie riguardanti quel drop specifico e di indagare il più possibile quell’argomento per far venire a galla il marciume del “Drago”.
Purtroppo in queste ultime settimane il movimento è stato evidentemente infiltrato dal sistema. La tecnica è sempre la solita: inondare di assurdità le pagine e i siti dei Q Anon, oltre che crearne di nuovi che ad un primo sguardo sembrano provenire da veri Anon. Mischiare argomenti seri ed importanti, elementi essenziali per indagare il marcio con assurdità che mai e poi mai saranno rintracciabili nei drop di Q, rendendo di fatto quello dei Q Anon un argomento relegabile al becero “complottismo”. C’è da dire che un limite del progetto Q è proprio questo: tutti diventiamo possibili divulgatori di notizie, anche chi non ha un background culturale e scolastico solido. Così diventano tanti gli Anon che fanno il gioco del sistema, mettendo in ridicolo tutto il movimento, rischiando di farci perdere questa guerra. E ci riferiamo a tutte quelle finite notizie (Fake News) su arresti ed esecuzioni già avvenute, come l’elenco apparso in un sito greco di disinformazione in cui si può leggere che il Papa e tutti i cardinali sono stati giustiziati e sostituiti con dei cloni, o dell’esecuzione di George Soros con tanto di fotomontaggio mentre sta andando al patibolo, e così via.
La macchina del Deep State sta reagendo inondando il web di notizie false costruite a tavolino e condivise da agenti disinformatori e persone ingenue e credulone che in buona fede credono a tutto e sostengono le loro tesi con grinta ed arroganza. Q non ha mai parlato di esecuzioni già avvenute… tutt’altro, ha sempre dichiarato che le cose si devono fare nella Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwelltrasparenza e legalità e nel rispetto del diritto, e che la Tempesta in atto serve a mostrare alla gente cosa veramente sia il Deep State, perché le parole non basterebbero. Q aggiunge inoltre che le informazioni e i drop che vengono trasmessi sono molto importanti, da maneggiare con cura (Handle with care) facendo capire di non scadere nel sensazionalismo o nella paranoia, come spesso abbiamo visto attraverso “bollettini” di futuri black-out durante i quali si sarebbe fermata ogni cosa sul Pianeta per facilitare gli arresti, cosa che non è mai accaduta, ma divulgata dai soliti ingenui ottenendo un effetto boomerang su tutto il Movimento Q.
«Ognuno di noi sa che i processi legati al Pizzagate o il famigerato caso Epstein sono tutt’ora in corso e colpiranno tutti i frequentatori dell’isola dei pedofili, come è stata rinominata la sede dei suddetti incontri, e che quindi tutti i frequentatori, divi di Hollywood e politici di tutto il mondo nonché finanzieri e finti filantropi oggi famosi per strategie vaccinali da imporre al mondo, arriveranno a processo e saranno giudicati per le loro colpe; ma tutto, come dice Q, avverrà attraverso tribunali civili e militari, e il mondo finalmente potrà capire la trama di quello che stiamo tutti vivendo ormai da anni. Il progetto del Nwo è alle sue ultime battute dopo secoli di colpi di Stato, manipolazioni e controllo della finanza mondiale e della comunicazione… non lasciamoci travolgere dai suoi ultimi colpi di coda».
(Davide Donateo e The Q Italian Patriot, “Q-Anon, il dovere della serietà”, da “Database Italia” del 7 luglio 2020).

giovedì 30 luglio 2020

PUBMED: provato scientificamente il nesso tra 5g e coronavirus


Ricordate quando in tempi non sospetti, nel febbraio 2020, mi soffermai sulla correlazione tra 5G e Coronavirus? Fui subito dileggiato da Giorgio Romiti (Gaston Zama) delle Iene. Egli pensò bene di realizzare un servizio trappola per ridicolizzare la questione e mandare tutto in caciara. Ora si scopre che avevo ragione. Infatti, il 9 giugno 2020, è stato approvato uno studio che addirittura imputa alle frequenze del 5G la creazione di Coronavirus nelle cellule bersaglio! Quindi non solo il 5G inibisce il sistema immunitario (QUI), ma crea virus! Si comprende per quale motivo le autorità sono sicure di una seconda e pure una terza ondata. Certo... i ponti 5G aumentano a dismisura e di conseguenza saranno sempre maggiori le strane "influenze stagionali".

A seguito della segnalazione di tale studio sul mio profilo Facebook, qualcuno nelle alte sfere ha richiesto la rimozione del post e, contestualmente, ha fatto cancellare i contenuti della ricerca su biolifesas.org. Ciò fa intendere che l'ordine di eliminare il testo e la sospensione dell'account sono derivati da ordini che partono dal Governo. La ricerca può essere comunque ancora visionabile su Pubmed, ma non per molto. Salvatela!

LINK allo studio referato sul sito PUBMED. QUI.


Ghislaine Maxwell avrebbe "una scorta segreta di sex tape" e "copie di tutto quello che aveva" Jeffrey Epstein

Un ex amico della coppia sostiene che tali registrazioni coinvolgerebbero persone potenti e che se l'accusata cade "porterà tutti con sé"
Ghislaine Maxwell, l'ex partner di Jeffrey Epstein, avrebbe "una scorta segreta" dei sex tape del defunto miliardario americano e userebbe il materiale se dovesse negoziare la sua uscita di prigione, ha detto al Daily Mail un anonimo ex amico.
I nastri avrebbero coinvolto personaggi noti e la celebrità britannica li avrebbe conservati perché "è sempre stata molto astuta" e non avrebbe passato così tanto tempo con Epstein senza avere una certezza: "se Ghislaine va giù, porterà tutti con sé", ha detto l'amico di lunga data della sospetta.

Epstein "non solo amava registrarsi con i minori", ma voleva "assicurarsi di avere materiale su uomini ricchi e potenti che approfittavano della sua malata generosità" e Maxwell "era sempre furba come loro", quindi non sarebbe rimasta con il magnate "tutti quegli anni senza avere alcuna assicurazione".

Maxwell è stata arrestata negli Stati Uniti il 2 luglio, rimane in custodia cautelare senza cauzione, ed è accusata di sei reati federali, tra cui spergiuro e cospirazione per incitare i minori a viaggiare per atti sessuali illegali o per trasportarli con l'intento di compiere attività sessuali criminali.

Un giorno dopo la morte di Jeffrey Epstein, il New York Times ha pubblicato la storia di un giornalista che lo aveva intervistato nel 2018, quando il magnate sosteneva di conoscere molte cose potenzialmente dannose o imbarazzanti su persone ricche, famose e potenti e suggeriva di avere delle foto per dimostrare tale affermazione.

Spencer Kuvin, avvocato di diverse vittime del predatore sessuale, ha avvertito la settimana scorsa che Ghislaine Maxwell potrebbe incontrare lo stesso destino di Epstein perché "sa troppo" e certe persone potenti vorrebbero "metterla a tacere".
Negli ultimi anni, Maxwell è stata fotografata con celebrità come il Principe Andrea d'Inghilterra o il Presidente degli Stati Uniti e sua moglie, Donald e Melania Trump; mentre nel 2010 ha partecipato al matrimonio di Chelsea Clinton, figlia dell'ex inquilino della Casa Bianca ed ex Segretario di Stato americano, Bill e Hillary Clinton.

mercoledì 29 luglio 2020

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 28 lug 2020

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En bref

 
Le réchauffement climatique particulier d'Iraq
 

 
Erdogan nouveau Mehmet II
 

 
Le passé esclavagiste du Parti démocrate US
 
Controverses
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Position de l'Iran sur la levée de l'embargo onusien
 

 
Déclaration commune de la Russie, de l'Iran et de la Turquie
 

 
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Gruppo Marcucci / Attaccano Le Inchieste Della Voce. Che Spariscono…


Spariti, volatilizzati dal sito della “Voce” gli ultimi articoli e inchieste dedicati alle imprese del gruppo Marcucci, quei “Signori del sangue” che dagli anni ’70 hanno l’oligopolio della lavorazione e distribuzione di emoderivati, un autentico pozzo di San Patrizio. E oggi vogliono dettar legge nel super mercato del post Covid a botte di “sangue iperimmune”, come hanno di recente proposto in Senato.
Un autentico “mistero”, un vero giallo che abbiamo provveduto a denunciare, il 6 luglio, alle forze di Polizia, con un dettagliato esposto.
Ecco cosa è successo.

HACKERAGGIO O CHE?
Nei giorni scorsi abbiamo potuto leggere il testo di una fresca querela presentata dai tre rampolli di casa Marcucci, ossia Paolo, socio e amministratore della corazzata di famiglia KedrionMarilina e Andrea Marcucci, entrambi soci di Kedrion e quest’ultimo pezzo da novanta del PD, in qualità di capogruppo al Senato.
I tre contestano il contenuto di quattro articoli scritti dalla Voce negli ultimi 4 mesi, da febbraio a maggio.

Andrea Marcucci
Il primo, del 29 febbraio 2020, si intitola “Teflon e emoderivati / Usa e Italia uniti nelle stragi” e prende spunto dal film americano “Acque sporche” (“Dirty Waters”) uscito nelle sale prima della chiusura per Covid.
Il secondo, del 29 febbraio, è titolato “Strage del sangue infetto / Un attacco frontale di Andrea Marcucci & C. alla Voce”, quando abbiamo pubblicato la lettera stizzita dei Marcucci contro l’inchiesta della Voce della settimana precedente e la nostra replica, punto per punto.

Il terzo articolo è comparso esattamente un mese dopo, il 29 marzo 2020, titolato “Gruppo Marcucci / Vola la corazzata Kedrion”, e si riferisce semplicemente al forte rialzo in Borsa del titolo Kedrion. Tutto qui.
Il quarto articolo, poi, è uscito il 5 aprile 2020, titolo “Andrea Marcucci / Primo firmatario dell’emendamento killer”. Riguarda la vicenda del plasma iperimmune, l’argomento del giorno, soprattutto perché oggetto di una contestatissima audizione in Senato, dove si sono presentati il capogruppo del PD, Andrea Marcucci e – pur non convocato – suo fratello Paolo, che illustra il progetto di “famiglia” per poter controllare il business del plasma iperimmune.
Al tema bollente dedicano un’accesa puntata “Le Iene”.
I legali di casa Marcucci, Carlo Cacciapuoti Carla Manduchi, querelano il 7 maggio la Voce. Che ne viene a conoscenza il 15 giugno, e può leggere il testo della stessa querela il primo luglio.
Ci mettiamo in moto, per rispondere, anche questa volta, punto per punto, alle contestazioni, redigendo una corposa memoria che il 7 luglio viene inviata per pec al pubblico ministero della procura di Napoli incaricato del caso, Maria De Mauro.

La foto che era inserita in apertura dell’articolo sparito su Teflon & emoderivati
Nella giornata del 5 luglio stiamo completando la memoria e raccogliendo tutti gli allegati, utili come documentazione per suffragare quanto da noi scritto.
Ma ecco la sorpresa. Quando cerchiamo gli ultimi quattro articoli contestati, non li troviamo sul nostro stesso sito!
Spariti, volatilizzati, scomparsi!
Facciamo un salto sulla sedia. Cosa può essere mai successo? Come mai non riusciamo a reperire articoli molto recenti, quei quattro usciti appunto tra febbraio e maggio, non vecchi di 10 o 20 anni?
A questo punto prepariamo un “esposto-denuncia” che presentiamo al commissariato di pubblica sicurezza di Pianura-Napoli, il 6 mattina. Scrivendo, tra l’altro, che “tali articoli risultano scomparsi dal sito senza che il sottoscritto (Andrea Cinquegrani, direttore della Voce, ndr), unico legittimato ad operare sul portale, li abbia mai rimossi”. “Si ipotizza che una operazione di hackeraggio abbia potuto cancellare arbitrariamente tali articoli”.

IL GIALLO NEL GIALLO, “WUHAN”
Nella stessa denuncia facciamo riferimento al fatto che eravamo in procinto di allegare gli articoli nella nostra memoria difensiva dopo la querela dei Marcucci, i quali, nella stessa querela, avevano avanzato una richiesta di “urgente sequestro preventivo” degli articoli in oggetto, dei quali si richiedeva l’immediato “oscuramento o deindicizzazione”.
A questo punto, i Marcucci in qualche modo hanno “ottenuto” il loro scopo: “oscurare” quegli articoli, farli sparire dal nostro sito, far sì che ora i lettori non possano più leggere dalla Voce notizie sull’emendamento killer circa il plasma iperimmune oppure del giallo di Wuhan.
Sì perché c’è una quinta inchiesta che abbiamo pubblicato e per la quale abbiamo ricevuto una lettera dell’avvocato Manduchi, il legale che ha co-firmato la querela. La quinta inchiesta riguarda i rapporti tra Kedrion e un importante centro di ricerca di Wuhan, del quale forniamo i dettagli.

Paolo Marcucci
La Voce viene accusata di aver osato accostare il nome dei Marcucci, della prestigiosa Kedrion, al cuore della pandemia! Peccato sia stato Paolo Marcucci in persona a dettagliare tutti i particolari dell’intesa tra Kedrion e il centro di Wuhan nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, non al settimanale di Canicattì!
Strano, però, che la vicenda di Wuhan, pur contestata per lettera, non abbia trovato spazio nella querela presentata dai Marucci contro la Voce. Un passo indietro su quel fronte, o che?

Comunque, abbiamo provveduto a pubblicare sulla Voce anche quella lettera sul caso Wuhan, con una nostra risposta: come di consueto, punto per punto.

QUANDO SUA SANITA’ DE LORENZO “RUBAVA LE BOZZE”
Torniamo a bomba. Ossia all’hackeraggio subito dalla Voce, all’oscuramento dei 4 articolo querelati. Anzi dei 5, visto che il “giallo di Wuhan” risulta anch’esso sparito dal nostro sito, pur essendo stato contestato ma non querelato.
E torniamo indietro nel tempo di quasi trent’anni. Per la precisione ad inizio del 1992, quando stava per uscire nelle librerie italiane il volume “Sua Sanità”, coedito dalla Voce e dalla Publiprint di Trento, e dedicato alle allora molto fortunate imprese del ministro della Sanità Francesco De Lorenzo.
Un volume che ha avuto un decollo molto inusuale.
Prima ancora infatti che le copie potessero entrare nel complesso circuito della distribuzione e quindi, dopo giorni, nelle librerie, gli avvocati di “Sua Sanità” era già in possesso delle bozze del libro.
Tanto da poterne chiedere pubblicamente il sequestro, sventolando il relativo atto giudiziario in occasione della presentazione in anteprima del libro, durante la kermess editoriale “Galassia Gutemberg” a febbraio 1992. Alla presentazione, tra gli altri, aveva preso parte anche il “futuro” sindaco di Napoli, Antonio Bassolino.
Seduta stante – e concretamente il giorno seguente – annunciamo di voler presentare una denuncia di ricettazione a carico di De Lorenzo, il quale non poteva essere entrato in possesso delle bozze, con largo anticipo rispetto alla stampa del libro, se non per via illegale e fraudolenta.
Ne scaturisce un putiferio. La notizia rimbalza per tutta la stampa nazionale, tanto che – per fare un solo esempio – il Resto del Carlino titolò: “Adesso De Lorenzo ruba anche le bozze di un libro”.
Anni duri per Sua Sanità. Che verrà processato e condannato per la “Farmatruffa” con il suo amico e sodale Diulio Poggiolini, il Re Mida della sanità e direttore generale al ministero. I due, infatti, vengono condannati sia sotto il profilo penale che amministrativo, dovendo risarcire 5 miliardi di lire a testa per aver infangato, con il loro comportamento, l’immagine dell’Italia.

LE DUE DINASTY PARALLELE
Nel libro “Sua Sanità” – per diverse settimane in testa alla hit della saggistica – un capitolo viene dedicato alla dinasty dei Marcucci. Con la quale un’altra dinasty, quella dei De Lorenzo, ha stretto un vero e proprio patto politico e d’affari.
Proprio nel 1991, infatti, per via degli ottimi rapporti tra Sua Sanità e il patriarca della famiglia MarcucciGuelfo, viene candidato con successo alla Camera il rampollo Andrea, che risulterà il più giovane parlamentare mai eletto nel nostro paese. Collegio prescelto, of course, quello della natia Toscana.
Guarda caso, negli stessi mesi fa il suo ingresso nel consiglio d’amministrazione di “Scalvo” – una delle perle di casa Marucci – Renato De Lorenzo, fratello di Sua Sanità.
Come dire, un affare tira l’altro, dalla politica alle imprese.
Ma cosa fanno i Marcucci nella loro querela contro la Voce? Negano ogni rapporto con Sua Sanità De Lorenzo, si sentono oltraggiati – ovviamente in primis il capo Pd al Senato Andrea Marcucci – e lesi nelle loro maestà. Negano tutto. Così come i rapporti con il Re Mida Poggiolini.
Facce di bronzo.
Lo documentiamo domani con un’altra inchiesta.