lunedì 12 novembre 2018

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 9 nov 2018


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Focus




En bref

 
Le FMI tente d'empêcher les Îles Marshall d'adopter une cryptomonnaie
 

 
Brutale et très forte poussée de l'antisémitisme en France
 

 
Un État étranger paye les salaires des fonctionnaires gazaouis
 

 
Sergueï Lavrov dénonce la manipulation de l'antiterrorisme
 

 
Le projet israélien de chemin de fer reliant la Méditerranée au Golfe
 

 
Le marché secret du pétrole iranien
 

 
La France lance un mandat d'arrêt contre le numéro 2 syrien
 

 
Le chef de l'opposition bahreïnie condamné à la prison à vie
 

 
Washington veut mettre fin à la guerre au Yémen
 
Controverses
Fil diplomatique

 
La Coalition internationale massacre des civils syriens avec des armes interdites
 

 
Communiqué franco-allemand sur la destruction d'un drone de l'OSCE en Ukraine
 

 
abonnement    Réclamations


Stati Uniti: in ascesa il fascismo finanziato dai miliardari

Fascisti miliardari vanno all’attacco della Previdenza Sociale e [dei programmi di assistenza sanitaria] Medicare e Medicaid. E se ne vantano apertamente.


Appena dopo l’elezione di Trump, a dicembre del 2016, Newt Gingrich ha apertamente vantato presso la Heritage Foundation che l’amministrazione Trump e i Repubblicani al Congresso avrebbero “dato un taglio al modello di Franklin Delano Roosevelt”. Quel “modello”, ovviamente, creò quella cui oggi ci riferiamo come alla “classe media”.
Questa settimana Mitch McConnell ha confermato la profezia di Gingrich, usando i deficit creati dai tagli delle tasse ai miliardari da parte di Trump come scusa per distruggere i programmi “assistenziali”.
“Penso di poter dire con sicurezza che la singola maggior delusione del mio periodo al Congresso è stata non aver affrontato il problema dell’assistenza ed è una vergogna, perché i Democratici stanno promettendo il Medicare per Tutti”, ha dichiarato McConnell a Bloomberg. Ha aggiunto: “Stiamo parlando di Medicare, Previdenza Sociale e Medicaid”.  
Questi programmi, assieme all’istruzione pubblica gratuita e alla tassazione progressiva, sono i motori e i mantenitori chiave della classe media statunitense. La storia mostra che senza una classe media forte, la stessa democrazia collassa e il fascismo è il passo successivo su una china lunga e terribile.
Fin dall’elezione di Ronald Reagan, i Repubblicani hanno fatto gli straordinari per gambizzare istituzioni che appoggiano la classe media statunitense. E, come può dirvi qualsiasi famiglia della classe lavoratrice, il GOP [Partito Repubblicano] ha conseguito concreti successi, particolarmente nel trasferire sia ricchezza sia potere politico dagli elettori ai miliardari e alle imprese transnazionali.
Nel luglio del 2015, discutendo del voto 5 contro 4 della Corte Suprema nella causa Citizen Unitedil presidente Jimmy Carter mi ha detto: “Viola l’essenza di ciò che ha fatto degli Stati Uniti un grande paese nel suo sistema politico. Ora sono semplicemente un’oligarchia con una corruzione politica illimitata…” Ha aggiunto: “Abbiamo appena assistito a una completa sovversione del nostro sistema politico come tangente a maggiori donatori…”
Come hanno dimostrato i ricercatori di Princeton, Martin Gilens e Benjamin Page, in un’esaustiva analisi della differenza tra quanto la maggior parte degli statunitensi vuole che i suoi politici facciano legislativamente e quanto i politici statunitensi concretamente fanno, è piuttosto chiaro che il presidente Carter aveva ragione.
Hanno riscontrato che mentre le priorità legislative del 10 per cento al vertice degli statunitensi sono regolarmente trasformate in legge, le cose che vuole il 90 per cento più in basso sono ignorate. In altri termini oggi negli Stati Uniti la democrazia “funziona” per il dieci per cento degli statunitensi.
Per migliaia di anni economisti e osservatori dell’economia da Aristotele a Adam Smith a Thomas Piketty ci hanno raccontato che una “classe media” non è un normale sottoprodotto di un capitalismo grezzo, indisciplinato, quello che gli ideologi di destra chiamano “il libero mercato”.
Al contrario, i mercati non regolati – particolarmente i mercati non regolati da una significativa tassazione dei redditi predatori – conducono invariabilmente all’opposti di una sana classe media: producono estremi di disuguaglianza, che sono tanto pericolosi per la democrazia quanto il cancro per un essere vivente.
Con i cosiddetti “liberi mercati non regolati”, i ricchi diventano ultraricchi, mentre una logorante povertà si diffonde tra i lavoratori come un’epidemia di eroina. Ciò polarizza ulteriormente la nazione, sia economicamente sia politicamente, il che, perversamente, cementa ancor di più il potere degli oligarchi.
Anche se in questo c’è una chiara dimensione morale – segnalata da Adam Smith nella sua classica Teoria dei sentimenti morali – c’è anche una vitale dimensione politica.
Smith, nel 1759, indicava che “Tutte le costituzioni di governo hanno valore solo in proporzione alla loro tendenza a promuovere la felicità di coloro che vivono sotto di esse. Questo è il loro solo uso e fine”.
Smith, tuttavia, aggiungeva una nota di avvertimento: “La disposizione ad ammirare, e quasi a venerare, i ricchi e i potenti e a disprezzare o, almeno, a trascurare persone di condizione povera e meschina… è una grande e più universale causa della corruzione dei nostri sentimenti morali”.
Jefferson fu acutamente consapevole di questo: la Dichiarazione d’Indipendenza fu il primo documento di fondazione di qualsiasi nazione nella storia del mondo che dichiarò esplicitamente la “felicità” un “diritto” che doveva essere protetto e promosso dal governo contro la predazione da parte dei molto ricchi.
Tuttavia ciò non è stato per nulla degno di considerazione per gli architetti dell’economia reganiana dell’offerta, anche se si sono appropriati della metafora di JFK che “la marea montante solleva tutte le barche” per spacciare la loro truffa ai lavoratori (senza barca).
Molto più fastidiosa (e ben nota sia a Smith sia virtualmente a tutti i fondatori della nostra nazione) era l’osservazione di Aristotele che quando una nazione persegue attività economiche/politiche che distruggono la sua classe media, essa inevitabilmente devolverà in un governo della folla o in un’oligarchia. Come indicò in La Politica:
“Ora in tutti gli stati ci sono tre elementi: una classe è molto ricca, un’altra è molto povera e una terza sta nel mezzo… Ma un governo dovrebbe essere composto, per quanto possibile, da uguali e simili; e questi sono generalmente le classi medie… Così è manifesto che la miglior comunità politica è formata da cittadini della classe media e saranno probabilmente bene amministrati quegli stati nei quali la classe media è più vasta e più forte, se possibile, di entrambe le altre classi o comunque di ciascuna di esse singolarmente; poiché l’aggiunta della classe media fa pendere la bilancia e impedisce all’uno o all’altro degli estremi di diventare dominante”.
E’ così che gli Stati Uniti erano per la generazione del boom delle nascite e fino a circa due decenni fa: un trentenne negli anni ’70 aveva il 90 per cento di possibilità di avere o ottenere uno standard di vita superiore a quello dei genitori. Ma dall’introduzione dell’economia reaganiana negli anni ’80 c’è stata una riduzione della “mobilità sociale” – la capacità di passare da una condizione economica a una migliore – superiore al 90 per cento.
Dunque se la nostra repubblica democratica deve tornare alla democrazia e deve sopravvivere (o anche aumentare) quanto è rimasto della nostra classe media, come possiamo farlo?
La storia mostra che i due principali regolatori in un sistema capitalista che provvede all’emergere di una classe media sono la tassazione progressiva e una sana rete di sicurezza sociale.
Come notò Jefferson in una lettera del 1785 a Madison: “Un altro mezzo per ridurre in silenzio la disuguaglianza di patrimonio consiste nell’esentare da ogni tassazione al di sotto di un certo punto e nel tassare i segmenti più alti di patrimonio in progressione geometrica rispetto alla loro crescita”.
In modo simile, Thomas Paine, proponendo in Agrarian Justice (1797) quella che oggi chiamiamo previdenza sociale, affermò che una democrazia può sopravvivere solo quando il suo popolo “vede davanti a sé la certezza di sottrarsi alle miserie che sotto altri governi accompagnano la vecchiaia…” Una tale forte rete di sicurezza sociale, sosteneva Paine, “avrà un avvocato e un alleato nel cuore di tutte le nazioni”.
Tragicamente, i Repubblicani stanno oggi pianificando di distruggere sia il sistema di tassazione progressiva della nostra nazione, sia la nostra rete di sicurezza sociale, nel servire ossequiosamente i loro stipendiatori miliardari.
Mandando a gambe all’aria Jefferson e FDR, i Repubblicani hanno approvato l’anno scorso un’agevolazione fiscale da trilioni di dollari per i ricchi, con un osso di poche centinaia di dollari gettato ai lavoratori.
Contemporaneamente i Repubblicani stanno già dandosi duramente da fare per smantellare gli ultimi residui del New Deal e della Grande Società.
Come segnala Ian Milhiser: “I Repubblicani alla Camera sperano di tagliare le prestazioni della previdenza sociale dal 20 al 50 per cento. Il piano del presidente della Camera, Paul Ryan, di trasformare in voucher [il programma di assistenza sanitaria] Medicare aumenterebbe di circa il 40 per cento i costi sostenuti dagli anziani. Poi taglierebbe [il programma di assistenza sanitaria] Medicare tra un terzo e la metà”.
Questa non è, naturalmente, la prima volta che i Repubblicani ci hanno provato. Cercano di smantellare la Previdenza Sociale sin dal 1936 e lo stesso Reagan persino registrò un LP definendo “socialista” la proposta di Lyndon Johnson di un programma chiamato “Medicare”, affermando che se fosse stata approvata, allora un giorno ci saremmo guardati indietro “ricordando il tempo in cui gli uomini erano liberi”.
Ed è stato sempre al servizio dello stesso programma: consegnare il potere politico ed economico ai morbosamente ricchi e alle imprese che li hanno portati al potere.
Un tempo avevamo un termine per questo impossessamento della democrazia da parte dei morbosamente ricchi e delle imprese: fascismo.
Come ho scritto in precedenza, agli inizi del 1944 il New York Times chiese al vicepresidente Henry Wallace, come segnalato dal medesimo, “di scrivere un articolo rispondendo alle seguenti domande: che cos’è un fascista? Quanti fascisti abbiamo? Quanto sono pericolosi?”
La risposta del vicepresidente Wallace a tali domande fu pubblicata sul New York Times il 9 aprile 1944, al culmine della guerra contro le potenze dell’Asse di Germania e Giappone.
“I fascisti statunitensi davvero pericolosi”, scrisse Wallace, “non sono quelli che sono direttamente o indirettamente collegati all’Asse. L’FBI li ha sotto controllo… Il fascista statunitense preferirebbe non usare la violenza. Il suo metodo consiste nell’avvelenare i canali dell’informazione pubblica”.
“Per un fascista il problema non è mai come meglio presentare la verità al pubblico”, continuò Wallece, “bensì come meglio usare le notizie per indurre il pubblico con l’inganno a dare più denaro e più potere al fascista e al suo gruppo”.
In questo, Wallace usava la definizione classica del termine “fascista”, la definizione che Mussolini aveva in mente quando affermò di aver inventato il termine.
Come indicava l’American Heritage Dictionary del 1983, il fascismo è: “Un sistema di governo che esercita una dittatura dell’estrema destra, solitamente mediante la fusione della dirigenza dello stato e dell’economia, assieme a un nazionalismo belligerante”.
Il vicepresidente Wallace espose senza giri di parole nel suo articolo del 1944 sul Times la sua preoccupazione che lo stesso avvenisse qui negli Stati Uniti: “Il fascismo statunitense non sarà realmente pericoloso sino a quando non ci sarà una coalizione determinata dei monopolisti e dei deliberati avvelenatori dell’informazione pubblica…”
Avrebbe potuto descrivere la Fox, la radio di destra promotrice dell’odio, e di miliardari che mantengono al potere l’odierno GOP.
Notando che “il fascismo è una patologia mondiale”, Wallace suggerì inoltre che la maggiore minaccia [del fascismo] agli Stati Uniti arriverà dopo la guerra” e sarà manifesta “all’interno degli stessi Stati Uniti”.
Vedendo i Repubblicani del suo tempo operare secondo lo stesso copione antioperaio di oggi, Wallace aggiunse:
Ancora un altro pericolo è rappresentato da quelli che, rendendo omaggio a parole alla democrazia e al benessere comune, nella loro insaziabile avidità di denaro del potere che il denaro fornisce, non esitano a evadere di nascosto le leggi ideate per salvaguardare il pubblico dall’estorsione monopolista”.
Come scrisse Wallace, alcuni nelle grandi aziende “sono disposti a mettere a repentaglio la libertà statunitense pur di conseguire qualche vantaggio temporaneo”.
In un commento preveggente delle accuse di Donald Trump agli “stupratori messicani” e alle “bande” di Chicago, Wallace scrisse:
“I sintomi del pensiero fascista sono influenzati dall’ambiente e adattati alle circostanze immediate. Ma sempre e dovunque possono essere identificati dal loro appello al pregiudizio e dal desiderio di approfittare delle paure e delle vanità di differenti gruppi al fine di guadagnare potere”.
“Non è una coincidenza che la crescita dei tiranni moderni sia stata in ogni caso annunciata dalla crescita del pregiudizio”.    
E tale pregiudizio sarebbe sfruttato per vincere le elezioni in modo che i fascisti possano derubare il popolo e accrescere il loro potere e la loro ricchezza.
Ma anche a questo punto, indicò Wallace, i fascisti statunitensi avrebbero dovuto comunque mentire al popolo al fine di guadagnare potere. E se fosse mai arrivato il giorno in cui un miliardario avesse aperto una rete “giornalistica” solo per promuovere il pensiero fascista, avrebbero potuto promuovere le loro menzogne con maggiore facilità.
“I fascisti statunitensi si riconoscono più facilmente per la loro deliberata perversione della verità e dei fatti”, scriveva Wallace. “I loro giornali e la loro propaganda coltivano attentamente ogni crepa di disunità, ogni fessura del fronte comune contro il fascismo. Usano ogni opportunità per mettere in discussione la democrazia”.
Nella sua più forte denuncia della marea che il vicepresidente degli Stati Uniti vedeva montare nel paese, egli aggiunse:
Affermano di essere super patrioti ma distruggerebbero ogni libertà garantita dalla costituzione. Pretendono la libera impresa ma sono i portavoce dei monopoli e dei tornaconti privati. Il loro obiettivo finale, verso il quale è diretta ogni loro menzogna, consiste nell’impossessarsi del potere politico in modo tale che usando contemporaneamente il potere dello stato e il potere del mercato possano mantenere in eterna soggezione l’uomo comune”.
Nelle elezioni del 2018 siamo a un bivio che Roosevelt e Wallace avevano solo immaginato.
Il fascismo finanziato dai miliardari è in ascesa negli Stati Uniti, definendosi “conservatorismo” e “trumpismo”.
Il comportamento odierno dei candidati Repubblicani e dei loro donatori miliardari è sinistramente parallelo al giorno del 1936 in cui Roosevelt disse: “Invano cercano di nascondersi dietro la bandiera e la Costituzione. Nella loro cecità dimenticano che cosa la bandiera e la Costituzione rappresentano.” Gli avvertimenti del presidente Roosevelt e del vicepresidente Wallace sono oggi più urgenti che mai.
Se Trump e i miliardari che stipendiano i Repubblicani riusciranno a distruggere gli ultimi sostegni dell’indebolita classe media statunitense, comprese Previdenza Sociale, Medicare e Medicaid – e riusciranno a bloccare qualsiasi possibilità di Medicare per Tutti o di università o istituti tecnici gratuiti – non soffrirà solo il 90 per cento degli statunitensi, ma svanirà quel poco di democrazia che è rimasto in questa repubblica. La storia, dai tempi dei greci e dei romani fino all’Europa della prima metà del ventesimo secolo, suggerisce che sarà probabilmente sostituita da un’oligarchia violenta, cleptocratica che non si sottrae più a termini come “fascista”.
I segnali d’allarme ci sono già e, di fronte alla frode elettorale nazionale basata sulle purghe Repubblicane degli elettori, dobbiamo presentarci in gran numero se dobbiamo preservare il ‘Sogno Americano’ e renderlo finalmente disponibile a tutti.



Per concessione di ZNet Italy
Fonte: https://www.alternet.org/news-amp-politics/they-are-coming-your-social-security-and-medicare
Data dell'articolo originale: 17/10/2018
URL dell'articolo: http://www.tlaxcala-int.org/article.asp?reference=24438 

domenica 11 novembre 2018

LA VOCE rooseveltiana N° 2 di Domenica, 11 Novembre 2018


La Voce Rooseveltiana


D(i)RITTI VERSO LA LIBERTÀ DAL BISOGNO
 
Siamo una comunità di cittadini che sognano il Rinascimento democratico
di cui la società ha bisogno

 

ROMA 24, 25 Novembre
DAL NEOLIBERISMO ALLA DEMOCRAZIA
a cura della Presidenza MR



Le nostre linee di indirizzo per l'Assemblea Generale
Dalla critica del presente alla costruzione del futuro: la proposta del Movimento Roosevelt per l'affermazione di un nuovo paradigma. Verso concetti-chiave che costituiscano l'ossatura di una proposta politica di transizione: dal neoliberismo neoaristocratico alla democrazia sostanziale, partecipativa e solidale.
È il cuore del documento politico della Presidenza MR, che orienterà il lavoro collegiale dei Dipartimenti, impegnati a Roma il 24-25 novembre a confrontarsi nell'Assemblea Generale con tutti i soci, per sviluppare il contributo che il nostro movimento intende dare alla vita politica italiana in questo decisivo frangente.

 
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Editoriale
 
MR IN TUTTA ITALIA, VADEMECUM
di Patrizia Scanu



Movimento e gruppi regionali, istruzioni per l'uso
Patrizia Scanu
Cari amici rooseveltiani,
finalmente si parte! Questa è la volta dei gruppi regionali. Non è stato facile né è ancora tutto risolto, ma un pezzo per volta, grazie alla tenacia e alla pazienza di tante persone volenterose, la macchina organizzativa del Movimento Roosevelt comincia a mettersi in moto. Dopo tanto lavoro e qualche difficoltà, riusciamo da oggi a mettere a disposizione degli iscritti uno strumento utile per l'attivazione e la conduzione delle assemblee regionali, provinciali, cittadine e di sezione. Si tratta del tanto evocato Vademecum, dal titolo Gruppi MR: istruzioni per l'uso


 
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TragiComix
di Mirko Bonini

TragiComix by Mirco Bonini 02
 



Secondo Noi
   
Marco Moiso MOISO: SI SBIADISCONO LE MAGLIETTE DELLA SEDICENTE SINISTRA

Già che ci sono perché non sostituiscono Che Guevara con Mario Monti sulle loro t-shirt? L'attuale post-sinistra predica i tagli, dal deficit alla sovranità popolare 

Marco Moiso: ben strana, la sedicente sinistra di oggi che raccomanda il taglio del deficit, dichiara guerra alla sovranità popolare e sostiene, alla faccia di Marx, che l'immigrazione incontrollata non nuocia ai lavoratori. Sulle loro magliette di sbiadiscono le icone del Che e di Sankara. Perché non le sostituiscono con quelle di Monti, Draghi e Mattarella?
(Intervento sul blog MR).
MAGALDI: LE MACERIE DEI FINTI PROGRESSISTI, DAGLI USA ALLA FRANCIA

L'istrionico Donald Trump è il prodotto del deludente bionomio Obama-Clinton, mentre a Parigi il massone Attali è il padrino di Macron, cioè del faso cambiamento

Gioele Magaldi a tutto campo nello streaming YouTube con Fabio Frabetti di Border Nights il 6 novembre: massoneria e potere, gli pseudo-progressisti Obama e Clinton hanno "prodotto" Trump negli Usa, mentre a Parigi l'ambiguo supermassone Attali ha lanciato Macron, che promette il cambiamento ma bada solo allo status quo. Maltempo Italia: l'ambiente maltrattato ci presenta il conto, insieme alle infrastrutture trascurate, e intanto la Terra si surriscalda ovunque. Complotto del clima sabotato? Virtualmente possibile, ma francamente assai improbabile.
(Intervento su YouTube, ripreso sul blog MR e su Libreidee).
Gioele Magaldi
Nino Galloni GALLONI: BOND FLESSIBILI, UN DEBITO PUBBLICO PER OGNI STAGIONE

Contro lo spread, accanto a un'agenzia di rating affidabile sui debiti sovrani, servono titoli di Stato emessi al 3% ma convertibili fino allo 0% accorciandone la durata

«Lo spread non è la condanna ad aumentare il rendimento dei titoli senza mettere in campo contromisure adeguate: e se ci inventassimo un antispread?». L'economista Nino Galloni, vicepresidente MR, torna a proporre un'agenzia «il cui rating sui debiti sovrani funga da riferimento ufficiale per gli operatori, come Michelin o l'Aci certificano i rimborsi chilometrici», ma anche bond più convenienti: «Un titolo decennale al 3% che può essere convertito in un quinquennale che dà il 2%, in un triennale che dà l'1,5%, in un annuale allo 0,5%, in un semestrale allo 0% o in un trimestrale al -0,2».
(Intervento su Scenari Economici).
MOISO: LONDRA INSEGNA, SI PUÒ PERDERE SOVRANITÀ ANCHE FUORI DALL'UE

L'austerity in arrivo nel Regno Unito dimostra che la sovranità nazionale in apparenza recuperata con la Brexit non garantisce affatto il ritorno alla sovranità sostanziale 

Marco Moiso, vicepresidente del Movimento Roosevelt: sbagliato illudersi che basti rompere con l'Ue per ritrovare la sovranità perduta, se poi – come i Gran Bretagna – si teme l'arrivo di una nuova stagione basata sul rigore neoliberista. La battaglia per la sovranità sostanziale (democratica, sociale) deve coinvolgere tutti i cittadini europei, nessuno escluso.
(Intervento sul blog MR, ripreso da Libreidee).
 
Marco Moiso
Gioele Magaldi MAGALDI: UN PO' DI CORAGGIO, E L'ITALIA CESSERÀ DI ESSERE DEPREDATA

Il governo affronti a testa alta la sfida con gli oligarchi dell'Ue, che ormai temono le prossime elezioni europee, e osi chiedere una Costituzione Europea democratica

Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt: basta un po' di coraggio contro i ricattatori dell'attuale Ue, e l'Italia smetterà di essere una facile preda. Ma l'alleanza gialloverde (che almeno ha osato sfidare la consegna del rigore aumentando il deficit) deve chiedere che Bruxelles si doti di una Costituzione Europea capace di dare finalmente all'Europa una governance democratica, che rispetti la sovranità di tutti.
(Intervento su YouTube, ripreso sul blog MR e su Libreidee).
PINZAFERRI: ENERGIA DAI RIFIUTI, SENZA PIÙ I ROGHI NELLE DISCARICHE

Basta termovalorizzatori e vecchi impianti di smaltimento isalubri, è ora di investire con forza su sistemi innovativi ed ecologici per produrre energia (e lavoro) dai rifiuti

Franco Pinzaferri, nuovi direttore del Dipartimento MR per l'Ambiente, la Rigenerazione urbana e la Tutela del territorio e del mare: i troppi roghi di rifiuti testimoniano l'inefficienza del sistema di smaltimento, ancora dominato da lobby come quelle dei termovalorizzatori. Meglio puntare su tecnologie pulite e innovative, per produrre energia dai rifiuti, come quella installata nella discarica di Peccioli (Pisa), vera e propria eccellenza nazionale.
(Due interventi sul blog MR, i roghi di Milano e le nuove tecnologie).
Franco Pinzaferri
Marco Moiso MOISO: EDILIZIA AGEVOLATA, FAMIGLIE MESSE IN CROCE DALLA CASSAZIONE

Appello a Toninelli: salvi 400.000 romani "traditi" da una sentenza con effetto retroattivo, costretti a restituire i soldi dell'alloggio venduto a prezzi non calmierati

Con un appello al ministro Toninelli, Marco Moiso rilancia la denuncia proposta in video da Luciano Vattilana: edilizia agevolata, vanno salvate le famiglie dalla tenaglia giudiziaria della Cassazione. «Immensa ingiustizia, ci costringono a pagare per case che oggi la Corte sostiene fossero vincolate al prezzo calmierato. Intervenga il governo con un decreto legge».
(Intervento su YouTube e sul blog MR, ripreso da Libreidee).
HECHICH: SALVATE IL SOLDATO TRENTA, QUELLE ARMI CI SERVONO

Un elicottero, un sistema missilistico e un drone: spiegate a Di Maio che quei sistemi d'arma sono vitali per l'Italia, sia per la sicurezza che per i riflessi su lavoro e Pil

Roberto Hechich si schiera col ministro della difesa Elisabetta Trenta e contro Di Maio, che vorrebbe tagliare le spese per armamenti strategici made in Italy (un elicottero, un drone e un nuovo missile). La tesi di Hechich, direttore del Dipartimento Geopolitica e Difesa del MR: quelle armi rendono credibile l'Italia e tutelano un settore industriale strategico.
(Intervento sul blog MR, ripreso da Libreidee).
Roberto Hechich
Sergio Magaldi SERGIO MAGALDI: UNA STAGIONE DI RIFORME COSTITIZIONALI?

In arrivo riforme per snellire e migliorare l'efficienza della Carta? Ne parla lo stesso ministro Riccardo Fraccaro: referendum e quorum, meno parlamentari, via il Cnel

Sta per aprirsi una stagione di riforme della Costituzione? Sergio Magaldi, membro del Consiglio di Presidenza del MR nonché coordinatore della Commissione per le Riforme Costituzionali, segnala l'annuncio di Riccardo Fraccaro, ministro per i rapporti con il Parlamento: cittadini da consultare per sottoporre loro alcune riforme, tra cui referendum senza quorum, meno parlamentari (mezzo miliardo di risparmi) e chiusura del Cnel.
(Intervento sul blog MR).
 
GALLONI: L'INGANNO E LA SFIDA, LA CRISI 2019 E L'ECONOMIA DEL FUTURO

Dalla società post-industriale a quella post-capitalistica, come evitare il disastro che si sta avvicinando. Il nuovo saggio di Nino Galloni: costruire una nuova speranza

A novant'anni dalla Grande Depressione, sta arrivando una nuova grande crisi basata sulla contrazione dei consumi. Nikolaij Kondratiev e la macroeconomia ciclica, e poi le banche, l'Europa, l'euro: nel suo nuovo saggio, Nino Galloni propone di superare la moneta e tornare a una economia "sovrana", progettata per il benessere dell'umanità che favorisca l'abbondanza e la fiducia reciproca. Un progetto generale, che coinvolga tutto il pianeta.
(Intervento sul blog MR).
Nino Galloni
Patrizia Scanu SCANU: COME CONIUGARE EUROPA, UE E COSTITUZIONE ITALIANA

Democratizzare finalmente l'Unione Europea, nel rispetto della Costituzione italiana, per uscire dall'artificiosa contrapposizione tra europeismo e sovranismo

Sovranità popolare, declinata a livello nazionale e continentale. Alla vigilia dell'assise rooseveltiana del 24-25 novembre a Roma, Patrizia Scanu, Segretario generale del MR, anticipa il tema politico dei lavori: cambiare l'Ue in senso democratico, rispettando il prinicipio di sovranità contenuto nella stessa Costituzione italiana. Un modo per superare, in vista delle prossime elezioni europee, l'attuale opposizione tra europeisti e sovranisti.
(Intervento su You Tube, ripreso dal blog MR).
MOISO: GERMANIA, DEBITO-OMBRA AL 287%. I TEDESCHI LO SANNO?

Sono pronti i tedeschi ad accettare la realtà occulta del loro vero debito pubblico, abbandonando quindi il rigore che l'econocrazia teutonica impone al resto dell'Ue?


Marco Moiso, vicepresidente del Movimento Roosevelt: secondo il venture capitalist roosveltiano Fabio Zoffi, intervistato dal Giornale, il vero debito tedesco è al 287% del Pil. Riusciranno i tedeschi a prenderne atto, abbandonando le ambigue politiche di rigore imposte al resto dell'Unione Europea dall'econocrazia sponsorizzata da Berlino?
(Intervento sul blog MR).
Marco Moiso
Gianfranco Carpeoro GALLONI: CLIMATE CHANGE, URGONO CANTIERI.
ECCO COME FINANZIARLI 


La lettera di Tria, il disavanzo e le bombe d'acqua: deficit e moneta complementare per affrontare la crisi, aggravata dagli effetti della crescente emergenza climatica 

Su Scenari Economici la ricetta di Nino Galloni, vicepresidente e supervisore economico del Movimento Roosevelt, per affrontare in modo adeguato le devastanti conseguenze del surriscaldamento climatico che colpisce anche l'Italia: più deficit, per ottenere lavoro e cantieri, utilizzando anche il prezioso strumento finanziario della moneta complementare.
(Intervento su Scenari Economici, ripreso da Libreidee).
MAGALDI: L'ITALIA VERA CONTRO QUELLA DI MOODY'S (E COTTARELLI) 

Declassamento del rating: il paese reale costretto a difendersi dall'Italia immaginaria disegnata da Moody's e raccontata in televisione da Cottarelli (coi nostri soldi)

Il presidente del Movimento Roosevelt a "Magaldi Racconta", su YouTube: l'Italia declassata da Moody's (in pieno conflitto d'interessi), mentre l'Ue, Martina e Tajani fingono di allarmarsi per il 2,4% del Def. E Cottarelli – strapagato, coi nostri soldi – alla televisione di Stato continua a raccontare che l'unica possibile visione economica del mondo è la sua.
(Intervento su You Tube, ripreso dal blog MR e da Libreidee).
Gioele Magaldi
Carpeoro CARPEORO: IL GOVERNO PUÒ IMPARTIRE UNA DURA LEZIONE ALL'UE 

Se non hanno scheletri negli armadi e quindi non sono ricattabili, Di Maio e Salvini possono tener duro sul deficit previsto nel Def e imparire una lezione all'Europa

Gianfranco Carpeoro su YouTube scommette sulla tenuta del governo gialloverde, nonostante la lite tra Salvini e Di Maio sul decreto fiscale: se i leader di Lega e 5 Stelle non hanno nulla da nascondere, per cui essere ricattati, possono tenere duro sul 2,4% di deficit. La loro politica, sostanzialmente craxiana, impartirebbe una dura lezione ai boss dell'Ue.
(Intervento su YouTube, ripreso dal blog MR e da Libreidee).
MOISO: CONSAPEVOLEZZA, PER DIFENDERSI DALL'IMPERO DELLE FAKE NEWS

Quando ci dicono che l'alternativa al neoliberismo è il marxismo, ci vendono fake news: l'intero mainstream media è ormai inquinato dalla manipolazione globale


Marco Moiso, vicepresidente del Movimento Roosevelt: guerra, economia e politica, l'intero sistema mediatico è dominato dalle fake news. Abbiamo un'arma, la consapevolezza, per difenderci dalla manipolazione quotidiana: così scopriremo che la riduzione della spesa non alleggerisce il debito pubblico, che non è affatto paragonabile a quello di una famiglia.
(Intervento sul blog MR).
Marco Moiso
Nino Galloni GALLONI: UN'AGENZIA DI RATING "ITALIANA", CONTRO IL RICATTO-SPREAD

Se il rating italiano venisse ancora declassato, le banche potrebbero non comprare più i nostri titoli di Stato: occorre un'agenzia di rating nostrana, capace di supportarci


Nino Galloni, vicepresidente e supervisore economico del Movimento Roosevelt: il vero problema finanziario non è lo spread, ma il rating. Servirebbe un'agenzia di rating "nostra", da realizzare in accordo con le grandi banche, per tranquillizzare gli istituti di credito in modo che possano continuare regolarmente ad acquistare i titoli di Stato italiani,
(Intervento su La Notizia, ripreso dal blog MR e dal Libreidee).
MAGALDI: GRANDE SAVONA, MA IL DEFICIT VA ALZATO FINO AL 10%

L'ottimo Paolo Savona si richiama al New Deal nel suo intervento al Senato, ma il governo dovrebbe essere meno timido e investire di più, con un deficit al 10%

Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt: ottimo il discorso di Paolo Savona, che in Senato evoca il New Deal di Roosevelt, cioè gli investimenti realizzati in disavanzo. Però l'esecutivo Conte dovrebbe andare ben oltre il Def appena presentato, puntando su un deficit strategico molto più elevato, anche del 10%, per sostenere l'economia italiana.
(Intervento su YouTube, ripreso dal blog MR e da Libreidee).
Gioele Magaldi
 
MR MAGALDI E MOISO: PACE DI WESTFALIA O DIRITTI "GLOCAL" PER TUTTI?

L'ottimo Paolo Savona si richiama al New Deal nel suo intervento al Senato, ma il governo dovrebbe essere meno timido e investire di più, con un deficit al 10%

Marco Moiso e Gioele Magaldi in web-streaming su YouTube: meglio Savona e il suo "glocalismo" rooseveltiano, piuttosto che i sovranismi neo-nazionalisti. L'Ue ricorda i principi della Pace di Westfalia, tra nazioni con cittadini privi di diritti universali "glocali", anche economici. Dignità umana, democrazia, libertà e giustizia sociale: per tutti, non solo per gli occidentali.
(Intervento su YouTube, ripreso dal blog MR).
 
CANTIERE MR: UN'AGENZIA PER VALUTARE LA QUALITÀ DELLA VITA

Non si vive di solo Pil: meglio attrezzare l'Italia con una agenzia che si incarichi di monitorare il vero rating del paese, con i diversi indicatori del benessere sociale

Potrebbe chiamarsi Anvasisquv, letteralmente: agenzia nazionale per la valutazione sistematica della qualità della vita. Un modo per superare la limitatezza del Pil, sul quale si basa il rating ordinario delle agenzie. Un'idea letteralmente rivoluzionaria, partorita "nei pressi di Palazzo Chigi", da personaggi "con robuste rimpatie rooseveltiane".
(Intervento sul blog MR).
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IL NUOVO CONSIGLIO DI PRESIDENZA


Paolo Mosca, Gianfranco Pecoraro (Carpeoro), Sergio Magaldi, Roberto Tomaiuolo, Roberto Luongo, Carlo Toto, Giovanni Smaldone e Roberto Alice entrano a far parte del Consiglio di Presidenza, una sorta di "Senato" del Movimento Roosevelt.

LAUDANI:
PREVENZIONE
È SALUTE

Medico nutrizionista, manager farmaceutico e ora anche agricoltore biologico: Nino Laudani dirigerà il Dipartimento per la Salute del Movimento Roosevelt.

MARGARITI, GIUSTIZIA E DIRITTI


Diritti in primo piano, per legge: l'avvocato milanese Domenico Margariti è il nuovo direttore del Dipartimento per la Giustizia nell'ambito della Segreteria generale MR.
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HECHICH, PASSIONE GEOPOLITICA


L'Italia e il mondo, come tutelare i nostri interessi geo-strategici: è affidata a Roberto Hechich la direzione del Dipartimento per la Geopolitica e la Difesa.

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Agenda MR

 

28 settembre

13 Novembre

ASSEMBLEA GENERALE
(ROMA - Istituto S. Orsola)
 
In primo piano il rapporto fra Italia ed Europa nell'Assemblea generale del movimento, forum con i Dipartimenti per impostare insieme gli impegni 2019.

Sovranità in Italia e in Europa: a Roma il 24-25 novembre i Dipartimenti in assemblea con tutti i soci. Dialogo aperto: il Movimento Roosevelt a confronto per mettere a punto in modo condiviso la sua strategia per il 2019, in vista delle elezioni europee.

Guarda il Video  e leggi il Comunicato.

FORUM ATENIESE
(LONDRA - h 19 GMT)
 
Neofascismo ultra-nazionalista e "fascismo bianco" dell'oligarchia econocratica dell'Ue: se ne discute il 13 novembre a Londra, nella sezione del Regno Unito del MR

Peggio il cosiddetto neofascismo "sovranista" o il famigerato "fascismo bianco" dell'élite finanziaria? Se ne parlerà nella prossima riunione mensile stile 'Forum Ateniese' del MR UK, martedì 13 novembre, ore 19.00 ora locale, come sempre presso l'Inca-Cgil – Italian Advice Centre (124 Canonbury Road, London N1 2UT). L'argomento della riunione sarà l'analisi della relazione tra questi due fenomeni contemporanei. See you there! (Per partecipare, scrivete a info@rooseveltmovement.co.uk).

30 Novembre

RIUNIONE MR LOMBARDIA
(MILANO - h 19,30)
 
Al circolo milanese Ohibò la prossima riunione degli attivisti lombardi del Movimento Roosevelt, dibattito e proposte sul tema degli impegni regionali per i prossimi mesi

Venerdì 30 novembre tornano a riunirsi i soci lombardi del Movimento Roosevelt. Appuntamento alle ore 19,30 al Circolo Ohibò di via Benaco, 1. Prenotazioni per apricena:  jancy.beltrami@movimentoroosevelt.com.  


 
   



 
Movimento Roosevelt / Democrazia contro oligarchia
 
Il mondo non è mai stato così ricco, eppure la società è colpita da diseguaglianze inaudite:
senza giustizia sociale non si possono garantire né diritti né pari opportunità.
Grazie all'opposizione artificiosa tra destra e sinistra, l'élite neoliberista ha potuto privatizzare il mondo, minando, dagli anni '70, il futuro delle istituzioni democratiche.
Oggi la vera contrapposizione politica non è più tra destra e sinistra, ma tra democrazia e oligarchia. 
Il Movimento Roosevelt è un soggetto politico meta-partitico ispirato da Gioele Magaldi
e istituito da 500 soci fondatori a Perugia  il 21 marzo del 2015.
Il nostro movimento è impegnato a smascherare la pretesa scientificità economicistica
del rigore nei bilanci pubblici, contribuendo al risveglio democratico della politica italiana, europea e mondiale.
Dobbiamo utilizzare indicatori economici che siano accurati nel misurare il benessere della collettività e ricominciare a costruire ricchezza con le politiche economiche proprie del modello post-keynesiano,
fondato sull'investimento pubblico strategico per rilanciare il settore privato.
Si tratta di una sfida culturale per la quale il Movimento Roosevelt si rivolge a tutte le persone di animo sinceramente progressista, disposte a contribuire a far crescere una nuova consapevolezza.
Per ridiventare cittadini e smettere di essere "sudditi" di anonimi tecnocrati, al servizio di potentati economici privatistici, abbiamo bisogno della consapevolezza, del supporto e dell'impegno del popolo.
L'orizzonte per il quale lavoriamo è squisitamente democratico: vogliamo restituire alla collettività
un futuro prospero e degno di essere vissuto appieno.


 
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