martedì 11 settembre 2018

Lettera aperta al presidente Trump sulle conseguenze dell'11 Settembre 2001, di Thierry Meyssan

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Signor Presidente,
i crimini dell’11 Settembre 2001 non sono mai stati giudicati nel suo Paese. Le scrivo in quanto cittadino francese che ha denunciato per primo le incongruenze della versione ufficiale, aprendo un dibattito a livello mondiale su chi siano i veri colpevoli.
Se fossimo giurati in un tribunale penale dovremmo decidere della colpevolezza o dell’innocenza del sospettato ed eventualmente stabilire la pena. Dopo i fatti dell’11 Settembre, l’amministrazione Bush Jr. ci ha detto che il colpevole era Al Qaeda e che la punizione sarebbe stata il rovesciamento di chi l’aveva aiutata: i Talebani afgani, poi il regime iracheno di Saddam Hussein.
Tuttavia, c’è una grande quantità d’indizi che attesta l’insostenibilità di simile tesi. Se fossimo giurati, con obiettività decideremmo che i Talebani e Saddam Hussein sono innocenti. Naturalmente, questo non basterebbe a farci conoscere il vero colpevole e ne saremmo frustrati. Ma è per noi inconcepibile che degli innocenti vengano condannati solo perché non abbiamo saputo, o potuto, trovare i colpevoli.
Noi tutti abbiamo capito che alte personalità istituzionali stavano mentendo quando il segretario di Stato per la Giustizia e il direttore dell’FBI, Robert Mueller, hanno rivelato i nomi dei 19 presunti pirati dell’aria: avevamo già sotto gli occhi le liste dei passeggeri imbarcati, diffuse dalle compagnie aeree, e su queste liste non figurava alcuno dei sospettati.
Da allora abbiamo cominciato a dubitare fortemente del «governo di continuità», l’istanza incaricata di sostituirsi alle autorità elette, qualora queste perissero in un attacco nucleare. Abbiamo formulato l’ipotesi che gli attentati mascherassero un colpo di Stato conforme al metodo ideato da Edward Luttwak: conservare un esecutivo di facciata, imponendogli però tutt’altra politica.
Nei giorni successivi l’11 Settembre l’amministrazione Bush prese diverse decisioni.
-  Fu istituito l’Office of Homeland Security e adottato un voluminoso Codice Antiterrorismo, pronto però già da molto tempo, l’USA Patriot Act. Per fatti che l’amministrazione stessa giudica «di terrorismo», questo testo sospende la Bill of Rights, che è stata, signor presidente, la gloria del suo Paese. L’USA Patriot Actdestabilizza le vostre istituzioni. Due secoli dopo ha sancito il trionfo dei grandi proprietari che stesero la Constitution e la sconfitta degli eroi della guerra d’indipendenza che pretesero che vi fosse aggiunta la Bill of Rights.
-  Il segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, creò l’Office of Force Transformation, al comando dell’ammiraglio Arthur Cebrowski, che presentò immediatamente un piano, pronto già da molto tempo, per il controllo delle risorse naturali dei Paesi del Sud attraverso la distruzione delle strutture statali e della vita sociale della metà del mondo non ancora globalizzata. Simultaneamente, il direttore della CIA lanciò la «Matrice dell’Attacco Mondiale», un insieme di operazioni segrete nelle 85 nazioni dove Rumsfeld e Cebrowski volevano distruggere le strutture statali. Ritenendo che soltanto quei Paesi le cui economie erano globalizzate si sarebbero mantenuti stabili, mentre gli altri sarebbero stati distrutti, gli uomini dell’11 Settembre misero le Forze armate statunitensi al servizio di interessi finanziari transnazionali. Tradirono gli Stati Uniti e li trasformarono nel braccio armato di siffatti predatori .
Da 17 anni vediamo cosa porta ai suoi concittadini il governo dei successori di quelli che redassero la Constitution e si opposero, all’epoca senza successo, alla Bill of Rights: i ricchi sono diventati super-ricchi, la classe media è stata ridotta a un quinto e la povertà è aumentata.
Vediamo anche i risultati della messa in atto della strategia Rumsfeld-Cebrowski: conflitti – le cosiddette «guerre civili» – che hanno devastato quasi per intero il Medio Oriente Allargato; intere città cancellate dalla carta geografica, dall’Afghanistan alla Libia, passando per l’Arabia Saudita e la Turchia, che tuttavia non erano in guerra.
Nel 2001 soltato due cittadini statunitensi denunciarono le incoerenze della versione bushiana: il democratico Jimmy Walter, costretto poi all’esilio, e lei stesso, che entrò in politica e ora è presidente.
Nel 2011 abbiamo visto il comandante dell’AfriCom venire rimosso ed essere rimpiazzato dalla NATO perché si era rifiutato di supportare Al Qaeda nel rovesciamento della Jamahiriya Araba Libica. Poi abbiamo visto il LandCom della NATO organizzare il sostegno occidentale agli jihadisti in generale e ad Al Qaeda in particolare per rovesciare la Repubblica Araba Siriana.
Così gli jihadisti, considerati «combattenti per la liberta» contro i sovietici, e poi, dopo l’11 Settembre, «terroristi», tornarono a essere gli alleati dello Stato profondo, cosa che in realtà non cessarono mai di essere.
Abbiamo anche seguito con immensa speranza la sue azioni per sopprimere, uno a uno, ogni sostegno agli jihadisti. Ed è con la medesima speranza che la vediamo oggi dialogare con il presidente russo per ristabilire la vita nel Medio Oriente devastato. Ed è invece con pari preoccupazione che vediamo Robert Mueller, ora procuratore speciale, accanirsi nel distruggere la patria, attaccando la posizione che lei ora occupa.
Signor presidente, la diarchia che si è installata nel suo Paese dopo l’11 Settembre causa sofferenza non soltanto lei e ai suoi concittadini: ne è vittima il mondo interno.
Signor presidente, l’11 Settembre non è storia passata. È il trionfo di interessi transnazionali che conculcano non soltanto il suo popolo, ma l’intera umanità che aspira alla libertà.
Thierry Meyssan ha aperto il dibattito a livello mondiale sui veri responsabili dell’11 Settembre. Ha lavorato come analista politico a fianco di Hugo Chavez, di Mahmoud Ahmadinejad e di Mouamar Gheddafi. Oggi è rifugiato politico in Siria.

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domenica 9 settembre 2018

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 6 9 2018

Réseau Voltaire
Focus




En bref

 
L'implication d'Israël dans la guerre contre la Syrie
 

 
Les étranges photos des « espions russes »
 

 
Le Royaume-Uni relance l'affaire Skripal
 

 
Le plan des Kurdes pro-US contre les chrétiens
 

 
Israël revendique plus de 200 agressions contre la Syrie en 18 mois
 

 
L'opposition armée syrienne appelle Moscou et Ankara à bombarder Idleb
 

 
Attaques contre les chrétiens en Égypte
 

 
La Syrie reconstruit ses écoles
 

 
Consensus entre les Occidentaux sur l'absence de consensus en Libye
 

 
Destruction d'un dépôt d'armes à Damas
 

 
Assassinat d'Alexandre Zakhartchnenko
 

 
Moscou renforce sa présence militaire en Syrie
 

 
Moscou et Damas accusent Londres, Paris et Washington de préparer une attaque chimique
 

 
Le Pentagone reconnaît avoir dépensé 1 500 milliards $ en guerres depuis le 11-Septembre
 
Controverses
Fil diplomatique

 
Déclaration des États-Unis d'Amérique, de la France, de l'Italie et du Royaume-Uni se félicitant du cessez-le-feu à Tripoli
 

 
Paramètres et principes de l'assistance des Nations Unies en Syrie
 

 
Déclaration conjointe des Etats-Unis, de la France, de l'Italie et du Royaume-Uni sur la situation à Tripoli
 

 
Discours d'Emmanuel Macron à la Conférence des ambassadeurs et des ambassadrices
 

 
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venerdì 7 settembre 2018

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 6 set 2018


Rete Voltaire
Focus




In breve

 
Le strane foto delle «spie russe»
 

 
Il Regno Unito rilancia l'affare Skripal
 

 
Il piano dei kurdi pro-Stati Uniti contro i cristiani
 

 
Israele rivendica oltre 200 aggressioni alla Siria in 18 mesi
 

 
L'opposizione armata siriana sollecita Mosca e Ankara a bombardare Idleb
 

 
Attacchi ai cristiani in Egitto
 

 
La Siria ricostruisce le scuole
 

 
Consenso degli Occidentali sull'assenza di consenso in Libia
 

 
Distruzione di un deposito d'armi a Damasco
 

 
Uccisione di Alexandre Zakhartchnenko
 

 
Mosca rafforza la presenza militare in Siria
 

 
Mosca e Damasco accusano Londra, Parigi e Washington di preparare un attacco chimico
 

 
Il Pentagono ammette di avere speso 1.500 miliardi di dollari in guerre dall'11 settembre 2001
 

 
È morto John McCain, capo di un ramo del servizio segreto dei «Cinque Occhi»
 
Controversie

 
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