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sabato 7 ottobre 2017

venerdì 6 ottobre 2017

Fittipaldi: “Ho trovato un documento uscito dal Vaticano”

Dossier Vaticano Emanuela Orlandi

Nuovo articolo pubblicato nel Blog di Emanuela Orlandi, buona lettura.

Fittipaldi: "Ho trovato un documento uscito dal Vaticano"
Documento di cinque fogli: Resoconto sommario delle spese sostenute dallo Stato Città del Vaticano per le attività relative alla cittadina Emanuela Orlandi (Roma 14 gennaio 1968)
Alle 02,06 del 18 settembre 2017 sulla bacheca del giornalista Emiliano FITTIPALDI compare il seguente post:
 Ho trovato un documento uscito dal Vaticano. Ci ho lavorato mesi, e ho pubblicato un libro, "Gli impostori", che uscirà tra qualche giorno.
Il documento choc è un riassunto di tutte le note spese per un presunto "allontanamento domiciliare" di Emanuela Orlandi. La ragazzina che viveva nella Santa Sede scomparsa nel 1983. Leggendo il resoconto e seguendo le tracce delle uscite della nota, che l'estensore attribuisce al cardinale Lorenzo Antonetti, sembra che il Vaticano abbia trovato la piccola rapita chissà da chi, e che abbia deciso di «trasferila» in Inghilterra, a Londra. In ostelli femminili. Per 14 anni le avrebbe pagato «rette, vitto e alloggio», «spese mediche», «spostamenti». Almeno fino al 1997, quando l'ultima voce parla di un ultimo trasferimento in Vaticano e «il disbrigo delle pratiche finali».
Delle due l'una: o il documento è vero, e apre squarci clamorosi e impensabili sulla storia della Orlandi. O è un falso, un apocrifo che segna una nuova violenta guerra di potere tra le sacre mura. Ma chi può aver costruito un simile resoconto? La mia inchiesta, anticipata da 
Repubblica e L'Espresso.
Il giornalista, sulle pagine dei quotidiani, continua:
Il documento, che esce certamente dal Vaticano, anche se non protocollato e privo di firma del suo estensore, pare verosimile. Ma quasi incredibile nel suo contenuto. Dunque, delle due l'una: o è vero, e allora apre per la prima volta squarci impensabili e clamorosi su una delle vicende più oscure della Santa Sede. O è un falso, un documento apocrifo, che mischia con grande abilità tra loro elementi veritieri che inducono il lettore ad arrivare a conclusioni errate.
In entrambi i casi, il pezzo di carta che ho in mano è inquietante. Perché, fosse un documento non genuino, significherebbe che gira da almeno tre anni un dossier devastante fabbricato ad arte per aprire una nuova stagione di ricatti e di veleni in Vaticano. Chi e quando avrebbe costruito un simile documento, che come vedremo contiene dettagli, indirizzi, nomi e circostanze molto particolari che solo un soggetto "interno" alla Città Santa poteva conoscere così bene? Se non è davvero stato scritto dal cardinale Antonetti, chi l'ha redatto con tale maestria, e chi l'ha poi messo, anni fa, nella cassaforte della Prefettura?
Difficile rispondere ora a queste domande. Ma è chiaro che, se il documento fosse falso, la Gendarmeria guidata da Domenico Giani avrà parecchio da lavorare. Il report fasullo potrebbe essere rimasto nascosto per anni in qualche cassetto, mai usato (almeno fino ad ora) e infine dimenticato. O potrebbe essere stato costruito ad hoc più di recente, dopo il furto del marzo del 2014, e restituito dai ladri insieme ad altri documenti certamente veritieri. Ma se è così, perché monsignor Abbondi non ha detto davanti ai magistrati di papa Francesco che lo interrogavano sul contenuto del plico anonimo con i documenti rubati che era tornato, tra gli altri, anche un dossier sulla Orlandi che non aveva mai visto, e quindi forse fasullo? Perché ha parlato genericamente di carte "sgradevoli"?
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È pure evidente, però, che il report non spiega chiaramente cosa sia accaduto alla ragazzina che amava le canzoni di Gino Paoli, né accusa con nome e cognome qualcuno di responsabilità specifiche sul rapimento e sulla fine di Emanuela. Per quanto incredibile, cerco di costringermi a pensare che il documento possa essere anche una lettera autentica. Il report di un burocrate, il cardinale Antonetti appunto, che rendiconta minuziosamente ai due destinatari tutte le spese sostenute per "l'allontanamento domiciliare" della Orlandi, spese divise per quattro archi temporali definiti. Una pratica obbligatoria nei servizi segreti di ogni Stato del pianeta: alla fine di un'operazione, anche quelle in cui vengono usati fondi neri, i responsabili devono presentare il consuntivo di ogni spesa effettuata ai superiori.
La missiva è "presentata in triplice copia", come si usa fare da sempre in Vaticano anche per i documenti riservati (uno va ai destinatari dei vari dicasteri coinvolti, un altro resta nell'archivio dell'Apsa). Stavolta una copia è finita anche negli archivi della Prefettura degli affari economici, cioè il ministero della Santa Sede che aveva il compito di supervisionare le uscite dei vari enti vaticani. Non è una stranezza: nell'enorme armadio blindato che i ladri hanno aperto nel marzo del 2014 ci sono migliaia di documenti provenienti anche da altri enti vaticani. Tra cui, per esempio, le lettere di Michele Sindona spedite non in Prefettura, ma ai cardinali presidenti di pontifice commissioni.
Fosse veritiero, dunque, il rendiconto datato marzo 1998, pur in assenza delle 197 pagine di fatture, darebbe indicazioni e notizie sbalorditive che potrebbero aiutare a dipanare la matassa di un mistero irrisolto dal 1983. Perché dimostrerebbe, in primis, l'esistenza di un dossier sulla Orlandi mandato alla segreteria di Stato, mai consegnato né discusso con le autorità italiane che hanno investigato per decenni senza successo sulla scomparsa della ragazzina. Perché evidenzierebbe come la chiesa di Giovanni Paolo II abbia fatto investimenti economici importanti su un'attività investigativa propria, sia in Italia sia all'estero, i cui risultati sono a oggi del tutto sconosciuti. Perché il dossier citerebbe un fantomatico "Commando1" guidato direttamente da Agostino Casaroli, potente segretario di Stato della Santa Sede, forse un gruppo di persone composto da pezzi dei servizi segreti vaticani (il corpo della Gendarmeria ha funzioni di ordine pubblico e di polizia giudiziaria, ma svolge anche lavoro di intelligence per la sicurezza dello stato) che ha preso parte alle attività successive alla scomparsa della ragazza.
Ma, soprattutto, il resoconto diventa clamoroso quando mostra come tra il 1983 e la fine del 1984 il Vaticano, dopo indagini autonome, avrebbe investe in un primo "spostamento" la bellezza di 4 milioni di lire.
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Video "askanews" del 18 set 2017
Il dossier sintetizza gli esborsi sostenuti dal Vaticano dal 1983 al 1997. La somma totale investita nella vicenda Orlandi è ingente: oltre 483 milioni, quasi mezzo miliardo di lire.
L'elenco riempie pagina due, tre, quattro e, in parte, cinque del rendiconto. La prima voce riguarda il pagamento di una "fonte investigativa presso Atelier di moda Sorelle Fontana". La Orlandi, nell'ultima telefonata alla famiglia prima della sparizione, aveva in effetti detto che qualcuno le aveva proposto di pubblicizzare i prodotti di una marca di cosmetici, la Avon, durante una sfilata delle stiliste Fontana. Per la fonte, la Santa Sede aveva sborsato 450.000 lire. C'era un'altra spesa per la "preparazione all'attività investigativa estera" costata altre 450.000 lire, uno "spostamento" da ben 4 milioni di lire e, soprattutto, le "rette vitto e alloggio 176 Chapman Road Londra".
Chi ha scritto il documento, come vedremo, aveva digitato male l'indirizzo: a quello giusto c'è la sede londinese dei padri scalabriniani, la congregazione dei missionari di San Carlo fondata nel 1887 da Giovanni Battista Scalabrini. Dagli anni sessanta gestiscono un ostello della gioventù destinato esclusivamente a ragazze e studentesse. Nel periodo 1983-1985, per le rette, erano stati versati 8 milioni di lire. Il prezzo giusto, mi dico, per ospitare una persona in quell'arco temporale (per dare un ordine di misura, nel 1983, secondo i dati storici della Banca d'Italia, lo stipendio medio di operai e impiegati era di circa 500.000, 600.000 lire nette al mese).
La prima pagina si chiude con i costi per l'"indagine formale in collaborazione con Roma" (23 milioni) e con la misteriosa "attività di indagine riservata extra 'Commando 1', direzione diretta Cardinale Casaroli", per una cifra di 50 milioni di lire. Agostino Casaroli era il segretario di Stato che nella vicenda Orlandi ha avuto un ruolo importante, soprattutto all'inizio.
La nota, nella seconda e nella terza pagina, racconta i costi sostenuti per l'"allontanamento domiciliare" di Emanuela nel periodo "febbraio 1985-febbraio 1988". Si elencano dispendiosi viaggi a Londra di esponenti vaticani di altissimo livello, soldi investiti per la "attività investigativa relativa al depistaggio", spese mediche in ospedali e fatture per specialisti in "ginecologia". Si parla di "un secondo" e di "un terzo trasferimento", di decine di milioni di lire per "rette omnicomprensive" di vitto e alloggio.
Gli anni scorrono. Arrivo all'ultima pagina. Il documento segnala che il resoconto dei costi per le attività relative alla cittadina Orlandi e al suo "allontanamento domiciliare" si riferisce stavolta al periodo "aprile 1993-luglio 1997". Le voci del quadriennio sono solo tre: oltre alle solite rette (con "il dettaglio mensile e annuale in allegato 22") e ad altre "spese sanitarie forfettarie", figura il capitolato finale. Mi si gela il sangue: "Attività generale e trasferimento presso Stato Città del Vaticano, con relativo disbrigo pratiche finali: L. 21.000.000".
La lista finisce qui, ma in fondo alla quinta pagina il mittente aggiunge una postilla. "Il presente documento è presentato in triplice copia, per dovuta conoscenza ad entrambi i destinatari, si rimanda a documentazione allegata sulle modalità di redazione. Non si espleta funzione di protocollazione come da richiesta. APSA è sollevata dalla custodia della documentazione allegata presentata in originale. In fede, Lorenzo Cardinale Antonetti. Stato Città del Vaticano, A.D. 1998, mese di marzo giorno 28."
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giovedì 5 ottobre 2017

Conferenza "Scuola, Legge, Vaccini" sabato 7 ottobre a Rimini.


Conferenza "SCUOLA, LEGGE, VACCINI"

Una Conferenza organizzata per discutere ed approfondire la realtà in cui ci ritroviamo dopo l'approvazione del Decreto Lorenzin. Una lettura dal punto di vista Medico, Legale, Storico e Mediatico. Il tutto per analizzare ed approfondire le conseguenze "pratiche" di questa nuova Legge. Un'opportunità nata con l'intento di confrontarci su quesiti ed esperienze che ci troviamo ad affrontare in questo nuovo scenario. Sarà inoltre occasione di poter dare voce a testimonianze di Genitori che vivono e combattono ogni giorno contro la realtà di un danno da vaccino e cosa i genitori stessi fanno per gli altri.
Biografia Relatori:
- Gianni Lannes - Giornalista Investigativo 
Aprirà questa stupenda conferenza ricorrendo la cronologia storica dei vaccini fino al tempo odierno con molte curiosità, notizie e precisazioni, una persona che ha seguito fatti e ricorrenze legate all'argomento sempre in prima linea sia come genitore che come giornalista.
- Dottor Franco Trinca - Biologo Nutrizionista
Con approfondimenti in materia di biologia e scientifici ci farà il punto della situazione attuale.
-Pausa ( durata 30 Min.)
Riaprirà la conferenza;
-Dott. Roberto Petrella - Medico Ginecologo
Con approfondimenti sul papilloma virus e HPV, i suoi studi e le sue ricerche stupuranno la platea e faranno capire che un esame positivo non è spesso legato all'argomento.
Ultimo dei relatori a chiudere:
-Avvocato Marcello Stanca -  Presidente Associazione AMEV.
La sua presenza tanto attesa in Emilia Romagna sicuramente attirerà una platea enorme, la battaglia condotta da Stanca come avvocato e come persona a coinvolto in modo esorbitante i genitori che non accettano l'obbligo. Ci parlerà della parte legale e costituzionale, e ci aggiornerà su cosa sta accadendo in questi giorni, ricorso che dopo Zaia (Regione Veneto) l'avvocato Marcello Stanca e l'unico che a depositato ricorso contro Decreto/Legge 73/119 Obbligo vaccinale 0-16.
-Concluderanno questa straordinaria conferenza:
-Genitori per la Vita: Luca Caraffa - Presidente, Sauro Scarpeccio - Vice Presidente 
Con la loro testimonianza diretta che farà e darà modo di riflettere su tante cose che spesso non vengono divulgate.
- Dottor Fabio Franchi - Specializzato in Igiene e Medicina Preventiva e Malattie Infettive.
Infettivologo noto e stimato, famoso per le sue molte pubblicazioni scientifiche, conosciuto da molti per il suo intervento in conferenza stampa al Senato del 27 giugno scorso sul Rapporto rischi-benefici dei VACCINI.

L'organizzazione ha messo a disposizione degli sponsor l'atrio del Palacongressi di Bellaria dove ci saranno oltre ad altri spazi espositivi:
-Stand Nexus Edizioni 
-Stand Macrolibrarsi 
-Ben 4 baby sitter 
-Area gioco e intrattenimento.
Gli organizzatori del gruppo Uniti per la libera scelta si sono offerti come Staff e saranno distinguibili dalle magliette blu.
Ader Associazione 
&
Genitori del NO Cesenatico 
Ringraziano tutti per aver dato un contributo a questa grande giornata.
La capienza massima della struttura è espandibile fino alla capienza massima di 1000 persone.






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mercoledì 4 ottobre 2017

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 28 settembre 2017


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In breve

 
George Soros finanzia l'indipendentismo catalano
 

 
Il ministero russo della Difesa diffonde fotografie di Forze USA stanziate presso Daesh
 

 
I kurdi di Daesh
 

 
Il referendum sbilanciato per l'indipendenza del Kurdistan iracheno
 

 
200 camion di armi e munizioni consegnati dal Pentagono a YPG
 

 
500 milioni di dollari per la prossima guerra contro la Siria
 

 
In Germania la NATO si riprende l'informazione
 

 
Hillary Clinton finanzia l'estrema sinistra USA
 

 
200.000 israeliani attesi in "Kurdistan" dopo la proclamazione del nuovo Stato indipendente
 

 
Secondo H.R. McMaster, Hezbollah non è un'organizzazione terrorista
 
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lunedì 2 ottobre 2017

Quel che la Commissione Europea ha scoperto riguardo alla violazione del copyright, ma si è ‘scordata’ di dirci.

La violazione del copyright ha impatti negativi sulle vendite legali? Questa è una domanda fondamentale, con ripercussioni profonde sul modo in cui il copyright e la politica di applicazione del copyright dovrebbero funzionare.
Nel gennaio 2014, la Commissione Europea ha assegnato alla società olandese Ecorys un contrattoda 360.000 euro per condurre uno studio sul tema.
Lo studio di 300 pagine è stato consegnato alla Commissione nel maggio 2015, ma non è mai stato pubblicato. Almeno fino ad oggi. Sono riuscita ad avere accesso ad una copia:  Estimating displacement rates of copyrighted content in the EU
La conclusione dello studio: con l'eccezione di blockbuster usciti da poco, non ci sono prove a supporto dell'idea che le violazioni del copyright che avvengono online rimpiazzino le vendite.Sebbene questo risultato non sia eccezionale, ma coerente con studi precedenti, solleva l'interrogativo:
Perché la Commissione, dopo aver speso una quantità significativa di denaro su di esso, decide di non pubblicare questo studio per quasi due anni?
Studio UE: ad eccezione dei blockbuster appena usciti, nessuna prova che violazioni #copyright online danneggino vendite.Tweet this!
La politica sul copyright si basa solitamente sul presupposto di fondo che la violazione del copyright ha un effetto negativo diretto sui ricavi dei titolari dei diritti. L'esempio più recente di questo tipo di ragionamento è la proposta altamente controversa della Commissione di richiedere ai provider dell'hosting di installare filtri sui contenuti. , per sorvegliare tutti i contenuti caricati dagli utenti. La Commissione afferma che tale misura è necessaria per risolvere un "gap di valore", un presunto spostamento di valore da servizi di streaming musicale provvisti di licenza a servizi di hosting come YouTube, che ospita un mix di contenuti con e senza licenza. Per discutere in modo appropriato proposte di questa portata, abbiamo ovviamente bisogno di avere accesso a tutte le prove disponibili riguardo al fatto che nella pratica questo spostamento (di valore) avvenga realmente o meno.
Questo studio avrebbe potuto rimanere sepolto in un cassetto per molti altri anni, se non fosse stato per una richiesta di accesso ai documenti che ho avanzato in base alla legge dell'Unione Europea sulla Libertà di Informazione del 27 luglio 2017, dopo essere venuta al corrente della gara pubblica bandita per questo studio e datata 2013. La Commissione per due volte non ha risposto alla mia richiesta nei tempi previsti, ma mi aspetto che sia rilasciata ufficialmente entro pochi giorni una risposta conclusiva che comprenda lo studio e del materiale integrativo.
Vorrei invitare la Commissione a contribuire con prove più solide e tempestive al dibattito sul copyright. Questi dati, che hanno valore sia dal punto di vista finanziario che da quello della loro rilevanza, dovrebbero essere disponibili per tutti quando sono finanziati dall'Unione Europea – non dovrebbero rimanere a raccogliere polvere su uno scaffale fino a quando qualcuno li reclama attivamente.