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domenica 16 settembre 2018

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 13 set 2018


Réseau Voltaire
Focus




En bref

 
La Turquie déclare avoir enlevé un des terroristes de Reyhanlı
 

 
Iran : Esfandiar Rahim Mashaei condamné à 6 ans et demi de prison
 

 
Riyad achète un Dôme de fer israélien
 

 
Londres vient de commencer une opération sous faux drapeau à Idleb
 

 
La Maison-Blanche entre en guerre contre la Cour pénale internationale
 

 
La Guerre mondiale, une option US en Syrie (WSJ)
 

 
L'Allemagne se prépare à attaquer la Syrie
 

 
YouTube censure les chaînes du gouvernement syrien
 

 
L'Iraq à la croisée des chemins
 

 
Le spectaculaire retournement de cheikh Hassan Rohani
 

 
La Syrie devrait attendre le 6 novembre pour libérer Idleb
 

 
L'implication d'Israël dans la guerre contre la Syrie
 

 
Le Royaume-Uni relance l'affaire Skripal
 

 
Le plan des Kurdes pro-US contre les chrétiens
 

 
Israël revendique plus de 200 agressions contre la Syrie en 18 mois
 

 
L'opposition armée syrienne appelle Moscou et Ankara à bombarder Idleb
 

 
Attaques contre les chrétiens en Égypte
 
Controverses
Fil diplomatique

 
Discours de Jean-Claude Juncker sur l'état de l'Union européenne en 2018
 

 
Déclaration commune des dirigeants français, allemand, américain, canadien et britannique sur l'attaque de Salisbury
 

 
Je fais partie de la résistance au sein de l'administration Trump
 

 
Déclaration des États-Unis d'Amérique, de la France, de l'Italie et du Royaume-Uni se félicitant du cessez-le-feu à Tripoli
 

 
Paramètres et principes de l'assistance des Nations Unies en Syrie
 

 

« Horizons et débats », n°20, 5 septembre 2018
Les transnationales et la guerre, les peuples et la paix
Partenaires, 7 septembre 2018
 La Syrie reconstruit ses écoles
Réseau Voltaire, 3 septembre 2018
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Chi vuole rilanciare la guerra in Siria?, di Thierry Meyssan

A sette anni dall'inizio della guerra condotta per procura dagli jihadisti, i fautori della distruzione della Siria vogliono rilanciare il conflitto. Eppure, non c'è dubbio che sul terreno sono stati sconfitti: la popolazione, dopo un'esitazione iniziale, ha scelto in massa di sostenere la Repubblica. Il tentativo di ricominciare daccapo la guerra può spiegarsi solo con un mutamento di obiettivo.

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La piccola Hala (sei anni) è stata scelta dall’MI6 per annunciare un nuovo attacco chimico del «regime», questa volta contro la popolazione civile d’Idlib.
Creato a gennaio 2018 a Washington e presieduto da David Satterfield, il «Gruppo ristretto» aveva per obiettivo di rilancio del progetto Rumsfeld-Cebrowski di distruzione delle strutture statali del Medio Oriente in generale e della Siria in particolare. Inizialmente ne facevano parte Arabia Saudita, Stati Uniti, Francia, Giordania e Regno Unito (dandosi per scontato che i Paesi arabi membri non sarebbero stati distrutti a breve termine).
A quest’organismo, segreto al momento della creazione e progressivamente reso pubblico, si sono successivamente aggregati Germania ed Egitto. Oggi sembra agire con più moderazione e ricercare una via d’uscita onorevole alla crisi; ha infatti stabilito contatti con il gruppo di Astana (Iran, Russia e Turchia).
Il Regno Unito ha però rilanciato il progetto iniziale di distruzione della Siria preparando un’operazione sotto falsa bandiera a Kafr Zita, dove sono stati inviati specialisti della società Olive. Armi chimiche sono state inviate nel governatorato d’Idlib. I Caschi Bianchi hanno sequestrato 44 bambini: l’MI6 ha previsto di sacrificarli per poter attribuire la loro morte a un attacco chimico sferrato dall’Esercito Arabo Siriano contro i «ribelli».
L’MI6 ha preventivamente organizzato la diffusione di questa falsa notizia attraverso la testimonianza di una bambina, Hala (foto). Il 29 luglio l’MI6 ha creato un account Twitter a suo nome, una trentina di media vi si sono immediatamente iscritti e attendono il segnale d’inizio dell’operazione (operazione «Eyes on Idlib»). Tra loro ci sono la BBC [1], Radio Free Europe/Radio Liberty [2], Buzz Feed e The Huffington Post  [3], media deliberatamente attivi nella propaganda di guerra britannica.
Il Pentagono ha contemporaneamente dispiegato nel Golfo Persico il cacciatorpediniere USS The Sullivans(DDG-68), con 56 missili, e inviato alla base aerea Al-Udeid in Qatar un bombardiere strategico con 24 missili da crociera terra-aria AGM-158 JASSM.
Se, per quel che riguarda l’operato dell’MI6, è certa la responsabilità del primo ministro britannico Theresa May, non si sa invece chi abbia ordinato il dispiegamento militare degli Stati Uniti.
Costantemente al traino di Londra, il presidente francese Emmanuel Macron ha già ipotizzato, davanti ai propri ambasciatori riuniti a Parigi, una ripresa della guerra. Irridendo il popolo siriano, che ha democraticamente eletto il proprio presidente, Macron si è offerto di scegliere in sua vece: «Rispettiamo la sovranità della Libia, ma rispettiamola davvero, consentendo al popolo di esprimersi e d’incarnarla», ha dichiarato il presidente francese.
Gl’ideatori di questo piano sanno molto bene di aver già perso la guerra, se si considera il conflitto limitandosi alla situazione della Siria. Il loro nuovo obiettivo sembra ben più ambizioso: provocare un conflitto con la Russia, ossia una guerra che diventerebbe ben presto mondiale.
Siria e Russia hanno reagito rivelando le manovre britanniche. La Russia ha altresì inviato a Tartus, per mezzo del portacontainer Sparta-3, un grande quantitativo di materiale militare e ha anche rafforzato il presidio al largo della Siria, che oggi è costituito da 10 navi e due sottomarini; ha inoltre pianificato vaste manovre militari che coinvolgeranno 25 navi e una trentina di aerei.
Sgomento, il Dipartimento di Stato ha inviato nella regione l’ambasciatore James Jeffrey con l’incarico di placare gli animi. È atteso in Israele, Giordania e Turchia, accompagnato dal vice di David Satterfield, il colonnello dell’intelligence militare Joel Rayburn. La delegazione USA rassicurerà gli interlocutori garantendo che Washington non sta preparandosi a bombardare la Siria dietro un pretesto costruito ad arte.
Ne prendiamo atto.
Se gli interlocutori della delegazione USA ne avranno il coraggio, non dovrebbero esitare a chiedere precisazioni: l’assistente del segretario di Stato per il Medio Oriente Allargato, David Satterfield, intende proseguire la politica di George Bush Jr. e di Barack Obama oppure mettere in atto la nuova politica di Donad Trump [4]? Se la posizione di Londra è inequivocabilmente antirussa, e quella della Casa Bianca pro-Stati Uniti, qual è esattamente la posizione del Pentagono?

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sabato 15 settembre 2018

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 13 set 2018


Rete Voltaire
Focus




In breve

 
Iran: Esfandiar Rahim Mashaei condannato a 6 anni e mezzo di prigione
 

 
Riad compera una Cupola di Ferro da Israele
 

 
Londra ha dato inizio a un'operazione sotto falsa bandiera a Idlib
 

 
La Casa Bianca dichiara guerra alla Corte Penale Internazionale
 

 
Guerra mondiale, opzione USA in Siria (WSJ)
 

 
La Germania si prepara ad attaccare la Siria
 

 
YouTube censura i canali del governo siriano
 

 
L'Iraq a un crocevia
 

 
Lo spettacolare dietro-front dello sceicco Hassan Rohani
 

 
La Siria dovrebbe aspettare il 6 novembre per liberare Idlib
 

 
Il coinvolgimento d'Israele nella guerra contro la Siria
 

 
Il Regno Unito rilancia l'affare Skripal
 

 
Il piano dei kurdi pro-Stati Uniti contro i cristiani
 

 
Israele rivendica oltre 200 aggressioni alla Siria in 18 mesi
 

 
L'opposizione armata siriana sollecita Mosca e Ankara a bombardare Idleb
 

 
Attacchi ai cristiani in Egitto
 

 
La Siria ricostruisce le scuole
 
Controversie

 
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