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mercoledì 18 settembre 2019

Alleanze mutevoli: ora la Turchia è alleata “ufficialmente” con la Russia? Ha comprato gli S-400 russi. Imminente l’uscita dalla NATO?


La Turchia sta prendendo in consegna il sistema russo di difesa missilistica S 400. Questo
Vuol dire che Turchia e Russia sono ora “ufficialmente” alleati. La prima spedizione degli ‘S-400 è atterrata ad Ankara il 12 luglio, a detta del Ministero della Difesa della Turchia. (vedi immagine sopra)
Sono previste altre due spedizioni, con la terza consegna di “oltre 120 missili antiaerei di vario tipo … [programmata] provvisoriamente alla fine dell’estate, via mare”. 
I rapporti confermano che “gli operatori turchi degli S-400 si recheranno a luglio e agosto in Russia per l’addestramento. Circa 20 militari turchi sono stati addestrati a maggio e giugno in un centro di formazione russo, … “ (CNN, 12 luglio 2019) 
Come risponderanno gli Stati Uniti?
Con ogni probabilità, la presidenza di Erdogan sarà oggetto di un tentativo di cambio di regime, per non parlare delle continue rappresaglie finanziarie dirette contro la lira turca e delle sanzioni economiche. 
Ciò che si sta rivelando è una crisi totale nella struttura delle alleanze militari. La Turchia non può ragionevolmente mantenere la sua appartenenza alla NATO e al contempo stringere un accordo di cooperazione militare con la Federazione russa. 
Screenshot di Bloomberg
Tenendo a mente la prima guerra mondiale, le mutevoli alleanze e la struttura delle coalizioni militari sono fattori determinanti della storia.
Le alleanze militari odierne, comprese le “coalizioni trasversali” tra “Grandi Poteri”, sono marcatamente diverse e molto più complesse di quelle relative alla Prima Guerra Mondiale (ovvero il confronto tra “La triplice intesa” e “la triplice alleanza”).
L’uscita di fatto della Turchia dalla NATO indica uno spostamento storico nella struttura delle alleanze militari che potrebbe potenzialmente contribuire a indebolire l’egemonia degli Stati Uniti in Medio Oriente e creare condizioni che potrebbero portare alla rottura dell’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico (NATO).
La NATO costituisce una formidabile forza militare composta da 29 stati membri, in gran parte controllati dal Pentagono. È una coalizione militare e uno strumento di guerra moderna. Costituisce una minaccia per la sicurezza globale e la pace mondiale. 
Le divisioni all’interno dell’Alleanza Atlantica potrebbero assumere la forma di uno o più stati membri che decidono di “uscire dalla NATO”. Inevitabilmente un movimento di NATO-Exit indebolirebbe il consenso imposto dai nostri governi che in questo frangente della storia consiste nel minacciare di scatenare una guerra preventiva contro l’Iran e la Federazione russa.  
A letto col nemico
Mentre la Turchia è ancora “ufficialmente” un membro della NATO, il presidente Recep Tayyip Erdoğan (sotto) ha sviluppato negli ultimi due anni “relazioni amichevoli” con due dei più accaniti nemici americani, ovvero Iran e Russia.
La cooperazione militare tra Stati Uniti e Turchia (incluse le basi militari USA in Turchia) risale alla Guerra Fredda.
La Turchia nella NATO ha da molto tempo le maggiori forze convenzionali (dopo gli Stati Uniti), superiori a quelle di Francia, Gran Bretagna e Germania. In linea generale, la spaccatura USA-Turchia e le sue implicazioni per l’Alleanza Atlantica sono state ignorate o banalizzate dai media.

La NATO è potenzialmente in rovina. La consegna dell’S-400 quasi un anno prima del previsto contribuirà a   destabilizzare ulteriormente la struttura delle alleanze militari a danno di Washington.
La Turchia è anche un alleato dell’Iran. Inevitabilmente, il possesso dell’S-400 da parte della Turchia inciderà sugli attuali piani di guerra USA contro l’Iran (che a sua volta acquisterà l’S-400).
Ciò vuol dire che la Turchia, che è uno stato membro della NATO, si ritirerà dal sistema integrato di difesa aerea USA-NATO-Israele? Tale decisione equivarrebbe a una NATO Exit.
Inoltre, l’alleanza di lunga data della Turchia con Israele non è più funzionale. A sua volta, è defunta anche la “Triplice alleanza” USA-Turchia-Israele.
Nel 1993, Israele e Turchia hanno firmato un memorandum d’intesa che ha portato alla creazione di comitati congiunti” (turco-israeliani) per gestire le cosiddette minacce regionali. Secondo i termini del Memorandum, Turchia e Israele hanno concordato “di cooperare nella raccolta di informazioni su Siria, Iran e Iraq e di incontrarsi regolarmente per condividere le valutazioni relative al terrorismo e alle capacità militari di questi paesi”.

Sharon ed Erdogan nel 2004

La triplice alleanza è stata anche accompagnata da un accordo di cooperazione militare NATO-Israele del 2005 che comprendeva “molte aree di interesse comune, come la lotta al terrorismo e le esercitazioni militari congiunte”. Questi legami di cooperazione militare con la NATO sono stati visti dall’esercito israeliano come un “potenziare la capacità di deterrenza di Israele riguardo ai potenziali nemici che la minacciano, principalmente Iran e Siria”.
La “triplice alleanza” che unisce Stati Uniti, Israele e Turchia è stata coordinata dai capi di stato maggiore statunitensi. Era una struttura di comando militare integrata e coordinata relativa al più ampio Medio Oriente. Era basato su stretti legami bilaterali statunitensi con Israele e Turchia, insieme a una forte
relazione militare bilaterale tra Tel Aviv e Ankara. A tal proposito, Israele e Turchia erano stretti partner con gli Stati Uniti negli attacchi aerei pianificati contro l’Iran dal 2005. (Vedi Michel Chossudovsky, maggio 2005). Inutile dire che la triplice alleanza è defunta.
Con la Turchia schierata con Iran e Russia, sarebbe un “suicidio” per gli USA-Israele anche il prendere in considerazione l’ipotesi di intraprendere attacchi aerei contro l’Iran.
Inoltre, l’accordo di cooperazione militare NATO-Israele del 2005, che si basava ampiamente sul ruolo della Turchia, diventa non più funzionale. Ciò significa che le minacce USA-Israele dirette contro l’Iran non sono più supportate dalla Turchia, che ha stretto un’alleanza di convenienza con l’Iran.
Il più ampio riallineamento di alleanze militari
Lo spostamento delle alleanze militari non è limitato alla Turchia. A seguito della spaccatura tra Qatar e Arabia Saudita, il Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC) ne è stato stravolto a causa del Qatar
schieratosi con Iran e Turchia contro Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. Il Qatar ha la massima importanza strategica perché condivide con l’Iran i maggiori giacimenti marittimi mondiali di gas nel Golfo Persico.
La base militare di Al-Udeid vicino a Doha è la più grande base militare americana in Medio Oriente, che ospita la sede centrale del comando centrale degli Stati Uniti in Medio Oriente. A sua volta, la Turchia ha attualmente stabilito una propria struttura militare in Qatar.
La Shanghai Cooperation Organization (SCO)
Un profondo cambiamento nelle alleanze geopolitiche si sta verificando anche nell’Asia meridionale con l’ammissione nel 2017 di India e Pakistan come membri a pieno titolo dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO). Inevitabilmente, questo cambiamento storico costituisce un duro colpo contro Washington, che ha accordi di difesa e commerciali sia con il Pakistan che con l’India. “Mentre l’India rimane saldamente allineata con Washington, il potere politico repressivo dell’America sul Pakistan
(tramite accordi militari e di intelligence) si è indebolito a causa degli accordi commerciali e di investimento del Pakistan con la Cina”. (Michel Chossudovsky, 1 agosto 2017)
In altre parole, questo allargamento della SCO indebolisce le ambizioni egemoniche dell’America sia nell’Asia meridionale che nella più ampia regione eurasiatica. Comporta un’influenza sulle rotte dei gasdotti, sulle vie dei trasporti, su confini e sicurezza reciproca e sui diritti marittimi.
Il Pakistan è la porta d’accesso all’Afghanistan e all’Asia centrale, dove l’influenza degli Stati Uniti è stata indebolita a vantaggio di Cina, Iran e Turchia. La Cina è coinvolta in importanti investimenti nel settore minerario, per non parlare dello sviluppo di vie di trasporti che cercano l’integrazione dell’Afghanistan nella Cina occidentale.
Dove si inserisce la Turchia? La Turchia fa sempre più parte del progetto eurasiatico dominato da Cina e Russia. Nel 2017-18, Erdogan ha avuto diversi incontri con il presidente Xi-Jinping e Vladimir Putin. La Turchia è attualmente un partner di dialogo della SCO. 
Il movimento contro la guerra: Movimento dei Popoli per una #NATOExit
Di cruciale importanza, la crisi all’interno della NATO costituisce un’opportunità storica per sviluppare un  movimento popolare #NATOExit in Europa e Nord America, un movimento popolare che faccia pressione sui governi affinché si ritirino dall’Alleanza Atlantica, un movimento che alla fine possa riuscire a smantellare e abolire l’apparato militare e politico dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico.
La giusta Immagine: il logo di No Guerra No Nato Florence Movement per una NATO Exit
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da OLDHUNTER

venerdì 13 settembre 2013

Zero Inchiesta sull'11 settembre - video completo



I terribili attentati del World Trade Center e di Washington non solo hanno mandato in frantumi gran parte delle certezze occidentali e stravolto - forse per sempre - gli equilibri politico-militari del mondo contemporaneo, ma hanno anche diviso in due, come mai era successo prima, l-opinione pubblica.
In tutto il mondo uomini politici, intellettuali e gente comune si sono ritrovati a interrogarsi su una stessa domanda: che cosa è veramente successo l'11 settembre 2001?
Non c'è più nulla da sapere, non c'è nulla da aggiungere a quanto è stato ricostruito dalle inchieste ufficiali, oppure - come qualche tempo dopo gli attentati si è cominciato a sostenere - non è assolutamente possibile che le cose siano andate come sono state raccontate?

www.internetbookshop.it

sabato 21 aprile 2012

Joseph KONY, il pretesto americano per invadere l’Africa: i Marines statunitensi schierati in cinque paesi africani.

JOSEPH KONY, il pretesto americano per invadere l’Africa: i Marines statunitensi schierati in cinque paesi africani.:

Di Michael Chossudovsky
L’agenda nascosta degli Stati Uniti in Uganda, Africa centrale e nel Corno d’Africa è la conquista del petrolio e delle risorse minerali strategiche. La ricerca di Joseph Kony e la tutela dei bambini in Uganda non sono che una cortina di fumo, un pretesto per un “intervento umanitario” in una regione in cui le “guerre civili” sostenute dagli Stati Uniti (Sudan, Ruanda, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Etiopia) hanno fatto più di otto milioni di morti nel corso degli ultimi 20 anni:

“In un’altra manovra volta ad ottenere l’egemonia regionale e sorpassare la Cina, gli Stati Uniti cercano di ottenere tramite l’AFRICOM un punto di appoggio nel blocco incredibilmente ricco di risorse che è l’Africa centrale. La Repubblica Democratica del Congo (RDC) è una delle più grandi regioni del mondo priva di un vero governo. Essa contiene vasti giacimenti di diamanti, di cobalto, di rame, di uranio, di magnesio e di stagno, oltre a produrre più di un miliardo di dollari di oro all’anno. E’ del tutto possibile per gli Stati Uniti accrescere considerevolmente la loro presenza in RDC sotto il pretesto di voler catturare Joseph Kony (Nile Bowie, Merchandising and Branding Support for US Military Intervention in Central Africa, Global Research, 14 marzo 2012.)


sabato 7 aprile 2012

Attacco terroristico francese: tutte le caratteristiche di una Psy-op e false flag dell'Intelligence

Attacco terroristico francese: tutte le caratteristiche di una Psy-op e false flag dell'Intelligence:
di Kurt Nimmo Global Research
Infowars.com
sarkozyMohammed Merah, il sospettato dell'uccisione di sette persone fuori da una scuola ebraica a Tolosa, in Francia, si inserisce nel modello di una risorsa di intelligence di al-Qaeda. Secondo la BBC, era nel mirino delle autorità francesi a causa dei viaggi che ha fatto in Afghanistan e nella "roccaforte militante" del Waziristan in Pakistan.
Più specificamente, Merah è stato gestito dal servizio di intelligence DCRI francese "per anni", secondo Claude Gueant, ministro degli Interni.
Merah, un cittadino francese di origine algerina, fu arrestato il 19 dicembre 2007, e fu condannato a tre anni di carcere per aver piazzato bombe nella provincia meridionale di Kandahar in Afghanistan.
Nel mese di aprile del 2011, gli Stati Uniti hanno ammesso l'esistenza di prigioni militari segrete in Afghanistan, dove i sospetti terroristi sono detenuti e interrogati senza accuse.

mercoledì 11 gennaio 2012

NEOLIBERISMO: saccheggio e distruzzione di questo pianeta

Da almeno 20 anni a questa parte ci è stato detto che non ci sono alternative alla globalizzazione neoliberale e che, di fatto, non è necessaria un'alternativa a questo. La "lady di ferro", Margaret Thatcher, fu una di quelle che affermò questo concetto ripetutamente: non ha senso analizzare e discutere il neoliberalismo e il liberalismo globalizzato, perché sono inevitabili. Non ha senso mettersi a comprendere, quindi… avanti! Uccidi se non vuoi essere ucciso!

Altri affermano che la globalizzazione- ossia un sistema economico che si è sviluppato in specifiche condizioni sociali ed economiche – non è altro che una legge di natura. Di conseguenza, "la natura umana" si suppone sia riflessa dal carattere dei soggetti del sistema economico, ovvero egoistico, avido, freddo e spietato. Questo, ci viene detto, funziona a beneficio di ognuno.

Mentre una esigua minoranza raccoglie enormi benefici dall'odierno neoliberalismo (nessuno dei quali resterà ovviamente), l 'ampia maggioranza della popolazione della terra soffre in grandi difficoltà e vede minacciata la propria sopravvivenza.

mercoledì 21 dicembre 2011

Ri-organizzazione economica: L'Unione europea ha una scadenza?

Ri-organizzazione economica: L'Unione europea ha una scadenza?:
L'Unione europea ha una scadenza? di Adrian Salbuchi Global Research Russia Today - 19 Novermbre 2011
Una vera e propria ri-organizzazione di tutto il pianeta ha avuto luogo davanti ai nostri occhi per molti decenni. Tuttavia, dal momento che è graduale, la maggior parte delle persone non si accorge o non capisce cosa sta succedendo.
Proprio come la rana proverbiale che, se gettata in acqua bollente salta fuori dolorosamente e sopravvive, ma sarà cotta e morirà, se gettata in acqua tiepida in cui il calore aumenta di un grado ogni 5 minuti ...
Quello che va sotto il nome di "Nuovo Ordine Mondiale", "globalizzazione" o (il mio preferito) "Governo Mondiale", descrive gli obiettivi a lungo termine di una Elite di Potere Globale molto potente, incorporata all'interno di ogni paese, in particolare Stati Uniti ed Europa, che possiede, gestisce e dirige le risorse di ogni paese - petrolio, finanza, potere economico, potenza militare, risorse naturali - dall'interno, per promuovere la sua agenda sovranazionale.

sabato 17 dicembre 2011

Socializzare le perdite: La Trilaterale acquisisce l'Europa?

Socializzare le perdite: La Trilaterale acquisisce l'Europa?:
di Adrian Salbuchi Global Research Russia Today
La crisi del debito sovrano, stringendo la sua morsa sull'Europa, ha rivendicato gli scalpi di due primi ministri - quelli di Grecia e Italia. Guardando agli uomini pronti a sostituirli, non si può non chiedere - questo è un altro giro di vite per la gente comune?
Grecia e Italia possiedono fasce enormi di debito pubblico a cui non sono in grado di provvedere a meno che ottengano un enorme supporto dalla Banca Centrale Europea e dal Fondo Monetario Internazionale, come preludio al rifinanziamento da parte delle banche internazionali.
La Grecia ha sostituito il suo primo ministro, dopo che questi aveva avuto il coraggio di dire che avrebbe sottoposto un ulteriore ciclo di severe misure di austerità ad un referendum. Il nuovo PM del paese è Lucas Papademos, ex vicepresidente della BCE e della banca centrale della Grecia, e membro (JP Morgan Chase/Exxon) della potente Commissione Trilaterale di David Rockefeller.
Per quanto riguarda l'Italia, al posto di Silvio Berlusconi hanno ottenuto l'ex commissario europeo Mario Monti, che guarda caso è presidente europeo della Commissione Trilaterale.

mercoledì 30 marzo 2011

La balcanizzazione del Sudan: un nuovo disegno per il Medio Oriente e il Magreb

Il Sudan è una nazione diversa e un paese che rappresenta la pluralità dell'Africa attraverso le sue tribù, clan, etnie e gruppi religiosi.Ma l'unità del Sudan è ora in discussione mentre si parla di unificare le nazioni e di creare un giorno gli Stati Uniti d'Africa attraverso l'Unione Africana. Il punto caldo ruota qui intorno al referendum che si terrà questo mese di gennaio 2011 nel Sud Sudan. L' amministrazione Obama ha annunciato formalmente il suo sostegno per la separazione del Sudan meridionale dal resto del Sudan. Quello che è veramente in gioco è la balcanizzazione del Sudan. Gli USA e l'UE da anni sostengono i leaders e le milizie del sud del Sudan.
di Mahdi Darius Nazemroaya

LA DEMONIZZAZIONE DEL SUDAN, UN BERSAGLIO POLITICO
Si sta sponsorizzando una vasta campagna di demonizzazione contro il Sudan ed il suo governo. Si, è vero che il governo sudanese di Khartum ha uno storico pessimo rispetto dei diritti umani e la corruzione del governo  non può giustificare questo fatto. Ma si sta orchestrando contro questo paese una condanna molto parziale o specifica. Tuttavia, bisognerebbe chiedersi perché gli Stati Uniti e l'UE hanno nel mirino solo il Sudan mentre casualmente ignorano tutta la storia sui diritti umani di vari stati clienti degli USA, come, l'Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Etiopia.