martedì 19 giugno 2018

IL CIMITERO DELL’INFORMAZIONE – Sebastiano Caputo



Sebastiano Caputo, inviato di guerra e direttore de "L'Intellettuale Dissidente", racconta i suoi viaggi in Siria, dove ricostruisce la cronistoria del conflitto dal 2011 a oggi. Che, tra le altre cose, ha prodotto un vero e proprio "cimitero dell'informazione".

 Da Roma, servizio di Eugenio Miccoli

Fonte: IL CIMITERO DELL'INFORMAZIONE – Sebastiano Caputo

domenica 17 giugno 2018

Thomas Torelli Newsletter: Sei pronta/o per accogliere la sfida? 🌎 ❤🌿🍎🍆🍈


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Sei pronta/o per accogliere la sfida? 



Dal 11 al 20 giugno il nostro partner Food Matters TV (FMTV) lancia la sfida '10 Day Plant Based Challenge', un'iniziativa gratuita per promuovere un'alimentazione vegetale che fa bene a te ed al pianeta.
La sfida vuole essere un invito a provare per dieci giorni un'alimentazione senza cibi di origine animale, attraverso un programma completo online che include menù, liste della spesa e video ricette di diversi chef, interviste di approfondimento con esperti e la visione di 10 film documentari per l'ispirazione quotidiana, tra cui Food Relovution (in programmazione il martedì 12 giugno).
Un occasione incredibile di conoscenza ed approfondimento :)

Perchè è importante questa iniziativa? 
  • Imparerai ad introdurre nella tua alimentazione quotidiana alimenti vivi e sani;
  • includerai nella tua vita nuove abitudini alimentari sane e si sa... prevenire è sempre meglio che curare :)
  • prenderai consapevolezza dell'impatto e dell'importanza delle proprie scelte alimentari;
  • imparerai nuove abitudini che ti aiuteranno a vivere in ​​modo più sostenibile su questo pianeta;
  • ripasserai un po di inglese ;-)
Scopri il programma completo
Questa iniziativa non vuole imporre nessuna ideologia a nessuno, ma semplicemente aiutare ad  introdurre, quotidianamente, più alimenti vegetali nelle nostre diete. 
Infatti, indipendentemente dal fatto che i partecipanti siano paleo, vegani, vegetariani, flexitariani, pescetariani ecc, siamo tutti d'accordo che, come suggerisce l'OMS, l'introduzione di maggiore verdura, frutta, noci e semi è più che raccomandata.
Iscriviti al programma, riceverai ogni giorno tutti i consigli, ma sopratutto l'ispirazione, per mettere in pratica una scelta alimentare più salutare, sostenibile e felice :)
Iscriviti gratuitamente all'iniziativa!

Le scelte alimentari non condizionano solamente la nostra salute, ma anche quella del pianeta Terra. Per questo, cogliamo l'occasione per ricordarvi che tra pochi giorni partirà il terzo tour "Un Altro Mondo per i Diritti della Pachamama".

Grazie per continuare a seguirci!

Thomas e tutto il team di Un altro mondo, Food Relovution e Pachamama
ENGLISH VERSION

Are you ready for the biggest plant-based event of the year?

Hi,
Are you struggling to eat healthy? Lacking energy? Need some recipe inspiration in the kitchen to wow your family?
So many of us face these troubles daily which is why I wanted to share something incredible with you.
Our good friends James and Laurentine of Food Matters are hosting an online 10 Day Plant-Based Challenge!
Click here to learn more & save your free seat!
When you join, you will get access to:
  • Daily Plant-Based Video Recipes
  • Daily Expert Interviews
  • Daily inspirational documentaries, including "Food ReLOVution" (streaming tuesday, June 12th)
  • 10 day meal plan & shopping list
  • 10 day Plant-Based Challenge resource e-book
This challenge is not about dietary labels or short term fads. It's about helping you introduce more plant-based foods into your diet.
Regardless of whether you're paleo, vegan, or pescatarian, we can all agree that vegetables, fruits, nuts, & seeds should make up the majority of our diets, but sadly, this is where most of us struggle to find confidence in the kitchen.
Our aim is to help you, and the world, eat more vegetables. So join us for 10 days of inspirational interviews, mouth-watering recipes, and life-changing documentaries. We're in this together!
Here's to fuelling our bodies well!
The Food ReLOVution team

I nostri prossimi appuntamenti

Un altro mondo non si ferma e continuano gli eventi per portare nel cuore e nella coscienze di migliaia di persone la consapevolezza di quanto Un Altro Mondo sia sempre più possibile.
  • 7 giugno - Chieti (CH) -  Proiezione di "Un altro Mondo"
  • 9 giugno - Como - Conferenza "Food ReLOVution" con Thomas Torelli 
  • 12 giugno - Pescara -  Proiezione di "Un altro Mondo"
  • 13 giugno - Bari - Proiezione di "Food ReLOVution" 
  • 21 giugno - Battaglia Terme (PD) - Proiezione di "Food ReLOVution" e dibattito col regista Thomas Torelli
  • 21 giugno - Verona - Proiezione di "Un altro Mondo"
  • 22 giugno - Sant'Agata Feltria (RN) - Proiezione di "Un altro Mondo"
  • 22 giugno - Manerba del Garda (BS) - Convegno "Relovution a 432 Hz" col regista Thomas Torelli
  • 23 giugno - Manerba del Garda (BS) - Tappa PACHAMAMA TOUR 2018
  • 27 giugno - Capannori (LU) - Tappa PACHAMAMA TOUR 2018
  • 28 giugno - Guardiagrele (CH) - Proiezione di "Un altro Mondo"
  • 29 giugno - Burolo (TO) - Tappa PACHAMAMA TOUR 2018
  • 30 giugno - Orbassano (TO) - Tappa PACHAMAMA TOUR 2018
Scopri tutti i dettagli

Grazie 

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In Lak'ech
Thomas e tutto lo staff di unaltromondo.net
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Email: food.relovution@gmail.com    


 

sabato 16 giugno 2018

Il Papa con le Sette Sorelle. E manda Parolin al Bilderberg

Papa Francesco Papa Francesco spedisce a Torino alla riunione del Bilderberg il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato del Vaticano, mentre – negli stessi giorni, il 6-7 giugno – promuove a Roma un inedito summit con le Sette Sorelle e alcuni super-boss della finanza globale, come Larry Fink del fondo BlackRock. Maurizio Blondet lo definisce «improvviso interesse della centrali globaliste per l'Italia». La notizia: rispondono all'appello del pontefice i capi supremi delle multinazionali del greggio, insieme alle loro finanziarie ausiliarie transnazionali. L'incontro è ovviamente a porte chiuse, come quello quello del Bilderberg, al quale sono invitati Lilli Gruber, Lucio Caracciolo di "Limes" e l'economista Alberto Alesina di Harvard, insieme ad Elena Cattaneo dell'ateneo milanese, Vittorio Colao di Vodafone, Mariana Mazzuccato dell'University College di Londra e il solito John Elkann. Ma l'incontro tra Francesco e i petrolieri? Come mai il Papa delle periferie e dell'accoglienza verso i migranti «si riunisce in privato coi più potenti capitalisti e miliardari globalisti, ossia attivi promotori delle feroci iniquità del capitalismo terminale? "Chiedetelo a loro", vien voglia di dire, parafrasando lo slogan dell'8 per Mille», scrive Blondet sul suo blog, interpretando come un pretesto il tema dichiarato del vertice: l'emergenza climatica, dopo il ritiro di Trump dagli accordi sulle emissioni climalteranti.
All'incontro promosso da Bergoglio ci sarà Fink, cioè il capo del più grande fondo d'investimento del pianeta: un patrimonio gestito di 6,3 trilioni di dollari, conferma il "Corriere della Sera", pari al Pil di Francia e Spagna messe insieme, quasi tre volte il nostro debito pubblico. La "roccia nera" deve la sua fortuna alla gestione patrimoniale: fondi pensione, banche, Stati. E' anche il primo investitore straniero in Europa (e in Italia), azionista di peso in Deutsche Bank, Intesa SanPaolo, Bnp e Ing, senza contare altri settori chiave come energia, chimica, trasporti, agroalimentare, aeronautica e immobiliare. Il mega-fondo, scrive il "Fatto Quotidiano", ha messo gli occhi sul business dei sistemi pensionistici europei non ancora privatizzati: «Spinge la Commissione Ue a varare un piano di previdenza privata, poi gestisce il primo progetto pilota». Notare: BlackRock ha immediatamente dato un giudizio "negativo" sul nuovo governo italiano, provocando l'impennata dello spread favorita dalla Bce e poi subito frenata da Jp Morgan e Citigroup, colossi finanziari ritenuti più vicini a Trump, che ha schierato in Italia il fido Steve Bannon per aiutare Conte (e Savona) a superare lo "scoglio" Mattarella.
Gli altri invitati da Bergoglio nel "privato conciliabolo", aggiunge Blondet, sono Bob Dudley, numero uno della British Petroleum (fatturato, 240 miliardi di dollari) nonché Darren Woods di Exxon Mobil. «Incidentalmente, sono le due compagnie più inquinatrici della storia», scrive Blondet, avendo la Bp accettato di pagare 1,8miliardi di dollari per uno sversamento-monstre nel Golfo del Messico nel 2010, che ha distrutto l'attività della pesca in quel vasto tratto. «E della Exxon si ricorda il disastro della superpetroliera Exxon Valdez, 1989, che ha inquinato il mare dell'Alaska». Ma non è tutto: "El Papa" voleva riunirsi anche con Ben Van Beurden della Royal Dutch Shell" (che ha declinato), mentre ci sarà Eldar Sætre di Equinor, la petrolifera privatizzata parzialmente posseduta dal governo norvegese, e con lui lord John Browne, oggi presidente esecutivo della petrolifera L1 Energy. «E non mancherà – come poteva? – Ernest Moniz, già segretario all'energia sotto l'allora Larry Finkpresidente Obama». Secondo Blondet, notoriamente critico verso Papa Francesco, la presenza di Moniz è la conferma del fatto che Bergoglio «è uno strumento volontario e attivista (un "asset", dicono alla Cia) della multiforme strategia dell'asse Clinton-Obama».
Secondo Blondet, Papa Francesco – in accordo con clintoniani e obamiani – vorrebbe  «depurare la Chiesa degli aspetti sacramentali e soprannaturalistici che ne impediscono la "fusione-acquisizione" col protestantesimo». Una fusione che produrrebbe «un "cristianesimo generico" funzionale all'ideologia globalista: umanitaria (nel senso degli "interventi umanitari"), moralistica (no alla "corruzione dei politici" – Mani Pulite nel Mondo, come propone il cardinal Maradiaga, braccio destro di Francesco), climatica e ambientalista». In altre parole, sempre secondo Blondet, la Chiesa verrebbe trasformata in una sorta di «super-Ong "umanitaria" dedita alla salvezza del pianeta e protettrice delle immigrazioni di massa pianificate, contro la sovranità di ogni Stato». Dalle scarne notizie filtrate, aggiunge Blondet, si apprende che a Roma i petrolieri non parleranno con Francesco solo di clima, ma anche di investimenti: «Il Papa, BlackRock e le grandi compagnie petrolifere si stanno sempre più concentrando sul cambiamento climatico», recita un comunicato ufficiale, «in quanto fonti di energia più pulite sono diventate più competitive, e la pressione del pubblico su questa tema sta crescendo».
Capito? Il primo fondo d'investimento del mondo – scrive Blondet – è pronto a saltare sulle energie alternative insieme alle Sette Sorelle, perché stanno diventando "competitive" sul piano economico, attraenti per i capitali liquidi americani. Questo richiede investimenti enormi di riconversione delle mega-infrastrutture, e un cambio di paradigma fra le popolazioni, «ossia una grande operazione di psico-propaganda che bolli l'uso del petrolio come immorale verso il pianeta». Dunque, dice ancora Blondet, gli investitori «devono assicurarsi che l'autorità morale per eccellenza faccia parte del piano, collabori con le Finestre di Overton che lorsignori apriranno, e cominci a predicare per le energie "pulite" (o sedicenti tali) e anatemizzare le "inquinanti" (o cosiddette: si veda l'improvvisa campagna occidentale conto il motore diesel)». A Francesco – chiosa Blondet, Ernest Monizsarcastico – sarà richiesto di aggiungere alla lista dei Dieci Comandamenti anche il "peccato capitale" dell'uso di energie su cui gli investitori "amici" avranno smesso di investire?
A organizzare gli incontri è stata l'università di Notre Dame dell'Indiana, la cui "business school" sta promuovendo una "climate investing iniziative", che Blondet definisce «una iniziativa di investimento sul terrorismo climatico». Il direttore della business school, Leo Burke, non ha voluto commentare la riunione papale di cui pare essere stato il manovratore: con un'email, ha ricordato a Blondet che ogni incontro sull'energia che implica il Vaticano sarà un dialogo privato con gli invitati. «Esattamente la risposta che dà, da sempre, l'ufficio stampa del Bilderberg». Un portavoce Exxon ha invece risposto: la compagnia «spera che questo tipo di dialogo svilupperà soluzioni per la doppia sfida: gestire il rischio del cambiamento climatico e contemporaneamente soddisfare la domanda crescente di energia, che è essenziale per alleviare la povertà e migliorare gli standard di vita nel mondo in via di sviluppo». Ancora Blondet, ironico: «A tutti è nota l'ansia di Exxon per alleviare la povertà nel Terzo Mondo».

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venerdì 15 giugno 2018

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 14 giu 2018


Rete Voltaire
Focus




In breve

 
Trump ha bombardato la Siria per impressionare la Cina
 

 
La Siria rafforza la sicurezza nel sud del Paese
 

 
Ridistribuzione delle carte in Iraq
 

 
L'Austria contro la manipolazione politica dell'islam
 

 
Il primo ministro uscente mette in discussione la Commissione Elettorale
 

 
I rapporti tra i presidenti Trump e Macron si deteriorano
 
Controversie

 
abbonamento    Reclami

GIALLO PALME / IL LEADER DEL CAMBIAMENTO “DOVEVA MORIRE”


Olof Palme, un giallo mai risolto. L'assassinio del premier più 'innovativo' d'Europa resta ancora oggi un incredibile buco nero, nonostante i 32 anni trascorsi. E restano in piedi quelle piste massoniche legate ai "poteri forti" mai battute a sufficienza, nonostante la sterminata mole di lavoro – inutile – degli 007 svedesi.
Ecco cosa ha dichiarato, qualche mese fa, un criminologo di Stoccolma, Leif Gustav Willy Persson: "Probabilmente l'assassino di Olof Palme è ancora in vita e nel delitto potrebbero essere coinvolti la polizia o qualche esponente dell'esercito". Non ha mai creduto, Persson, nella colpevolezza del presunto assassino, un piccolo criminale di strada, quello che oggi definiremmo un 'balordo', Christer Pettersson.
E proprio Pettersson voleva incontrare il figlio del premeir ammazzato, Marten Palme, nel 2004, per "raccontare alcuni particolari del delitto". Ma l'incontro non potè mai avvenire, perchè due giorni dopo la conversazione telefonica il presunto assassino venne trovato con il cranio fracassato. I destini della vita.
E' invece conservato negli ormai strapolverosi faldoni giudiziari il testo di un messaggio, inviato tre giorni prima dell'assassinio del premier (28 febbraio 1986). A spedirlo nientemeno che il Venerabile Licio Gelli, il quale ragguagliava il confratello Philip Guarino su una novità: "Informa il nostro amico che la palma svedese verrà abbattuta". Più chiari di così, è il caso di dirlo, si muore.
Ma chi era mai Guarino? Un fedelissimo dell'entourage di George Bush senior e stretto collaboratore di Michael Leeden, l'eminenza grigia di tutti i servizi a stelle e strisce, negli ultimi anni anche ottimo amico di Marco Carrai, il braccio destro di Matteo Renzi.
Sul giallo Palme ha a lungo indagato il super giornalista d'inchiesta e scrittore svedese Stieg Larson, il quale aveva raccolto una montagna di documenti e con ogni probabilità si accingeva a scrivere un libro bomba: consegnò un voluminoso dossier alla polizia in grado di documentare i rapporti tra i servizi segreti e i presunti killer. Ma forse sbagliò indirizzo, visto che fu poi trovato morto, ovviamente per arresto cardiaco, in circostanze – come si suol dire – 'misteriose'.
Tutta la vicenda Palme è stata inquadrata in un contesto di conflitti tra massonerie internazionali da un esperto del tema, l'avvocato Gianfranco Carpeoro: si tratta di un cosiddetto "massone progressista", alla stregua di Gioele Magaldi, che un paio d'anni fa ha scritto una sorta di enciclopedia delle "Ur Lodges" che dominano nel mondo, espressione di quella "massoneria conservatrice" impersonata da Mario Draghi, Mario Monti & C. Tornata oggi di grande attualità, alla luce degli scontri per la nomina di Paolo Savona al ministero dell'Economia nell'esecutivo gialloverde.
Ricostruisce Carpeoro: "Olof Palme era il padre spirituale del welfare europeo, il sistema di diritti estesi su cui la sinistra moderna e riformista ha costruito il benessere dell'Unione europea nel dopoguerra: cioè quel sistema contro cui si batte strenuamente l'Unione europea del rigore e dell'austerithy".
Già impegnato nel movimento socialista europeo, Carpeoro ha partecipato in modo diretto a non pochi congressi del partito di Palme, il quale più di ogni altro rappresentava il volto del cambiamento possibile e per questo "doveva morire". Proprio come, in Italia, Aldo Moro.

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giovedì 14 giugno 2018

LUCIANA RICCARDI / LA “GIUSTIZIA” UCCIDE ANCORA


Oggi (13 giugno) la giustizia muore. Si spegne Luciana Riccardi, la madre di Ilaria Alpi, uccisa 24 anni fa a Mogadiscio. 
Uccisa, insieme al collega giornalista Miran Hrovatin, dallo Stato. Ormai lo sappiamo, e lo ha confermato la sentenza pronunciata da un giudice che non si trova a Berlino, ma a Perugia.
Nonostante questo la procura di Roma qualche giorno fa, l’8 giugno, ha chiesto per l’ennesima volta l’archiviazione del caso. 
Per questo Luciana Riccardi muore. Il suo cuore si è arreso dopo 24 anni di lotte e tribolazioni quotidiane. Impegnata a combattere contro i muri di gomma innalzati dalle Istituzioni massime. 
Ha ricevuto inutili promesse di “far luce” dal capo dello Stato Sergio Mattarella. Ha ricevuto l’insulto delle parole pronunciate dal procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, “signora, mi dica lei, chi vuole che le interroghi?”.
E invece Pignatone giorni fa le ha sbattuto ancora una volta la porta in faccia, firmando la richiesta di archiviazione tombale con la pm Elisabetta Ceniccola. 
Per questo muore, dopo sua figlia Ilaria, la madre Luciana. Muore uccisa dalla giustizia che non c’è, sparita dalla circolazione. Anzi, in prima fila per depistare, coprire assassini e mandanti, oltraggiare i morti, ucciderli per una seconda e caso mai una terza volta. 
Per sbattere in galera innocenti e fottersene: perchè la Kasta possa crescere come un’orrenda metastasi sul corpo martoriato dell’Italia. 
Ilaria e Luciana vivono dentro di noi. E per quanto potranno consentire le nostre forze lotteremo fino in fondo per loro. E per la Giustizia in cui credevano.