giovedì 28 febbraio 2013

sabato 23 febbraio 2013

Il Kybalion di Ermete Trismegisto forse il più grande scienziato di tutti i tempi

Il Giornale Onlinedi Clara Negri per Altrogiornale.org

Ermete Trismegisto, ossia il Tre volte grande, personaggio mitico di origine greco-egizia, sebbene molti ancora dubitino della sua esistenza, egli era il Dio della parola creatrice, chiamato anche Thot, come il dio egizio signore del sapere; ne parlò per la prima volta Erodoto nel 450 a.C. quando tradusse in greco le conoscenze astrali egizie.

Ermete è rimasto una figura leggendaria esperta di magia, astronomia, astrologia, alchimia e di filosofia. Egli avrebbe donato agli egizi l’uso della scrittura, delle leggi e della sapienza divina ed avrebbe lasciato circa 40 libri, ovviamente ai suoi adepti, in cui c’era scritto buona parte del suo sapere. Cosicché dagli antichi egizi e greci, passando per il Medio Evo e il Rinascimento, molti gli hanno attribuito la paternità di numerosi scritti, a cominciare da Erodoto, Platone, Marsilio Ficino, Schuré nel secolo scorso.

Non dimentichiamo però che il nome di Ermete fu dato dai romani anche al pianeta Mercurio che, in astrologia, simboleggia innanzitutto la mente con tutte e le sue funzioni. I libri a lui attribuiti con una certa sicurezza sono: La tavola smeraldina, Il cratere della sapienza o i Libri sublimi e I Misteri Eleusini.

Uno dei suoi libri, il Pimandro (= il pastore di uomini) influenzò persino il cristianesimo che, in molti punti, ne riporta vari brani. Infatti troviamo una spiccata somiglianza tra il Pimandro e alcuni passi dei Vangeli, fra cui quello di Giovanni. Vi è poi anche una straordinaria analogia fra il pensiero di Ermete, o Thot, con varie parti della filosofia indù, e con la Bhagavad-Gita in particolare, sebbene non abbiamo riscontri ufficiali fra le due culture - egizia e indiana - nei tempi remoti.

sabato 16 febbraio 2013

Il “debito pubblico” come il famoso “pollo a testa”: ma si può andare avanti così?

banchieri truffa-debito-pubblicodi Enrico Galoppini

Notizia di pochi giorni fa, data con gran pompa da tutti i media: “Italia: il debito pubblico sfonda i 2.000 miliardi”. L’Ansa, nell’occhiello, aggiungeva: “Pesa per ben oltre 33mila euro su ogni cittadino, bebè compresi”.
Mi dispiace essere ripetitivo, ma anche stavolta faccio appello a chi ha ancora mantenuto un residuo di facoltà razionali (e d’amor patrio). È mai possibile ridurre a barzelletta un tema così essenziale, coinvolgendo anche i neonati e, specialmente, mettendola su un piano di “responsabilità individuale”?
Che cosa vuol dire, altrimenti, “bebè compresi”, se non enfatizzare il fatto che “siamo tutti sulla stessa barca” e che dobbiamo dunque “rimboccarci le maniche” per “risolvere il problema”? Un “problema” che, oltretutto, vien fatto percepire come un capriccio del fato, come una sciagura ineluttabile capitataci tra capo e collo, e non come un esito perseguito metodicamente da qualcheduno a suo proprio ed esclusivo beneficio. Eh sì, il “debito pubblico” diventa come la casa che va a fuoco, e tutti sono tenuti a gettare secchi d’acqua, senza porsi il dubbio su chi ha appiccato l’incendio e perché. Una spada, una ghigliottina che pende sulla testa di tutti quanti, “bebè compresi”, quindi bisogna prenderne atto e frugarsi le proverbiali tasche. Con la nemmeno troppo velata insinuazione che se questo “debito” c’è, la colpa è di tutti noi, nessuno escluso, che viviamo “sopra le righe” e dobbiamo perciò “tirare la cinghia”. Questo intendono farci pensare, ‘sta genia di filibustieri.

sabato 9 febbraio 2013

Testa di dinosauro ceratopside raffigurata in un tempio indù del 1815?


 L'immagine qui sopra è di una delle 108 fontane del tempio indù di Muktinath nel distretto di Mustang (Nepal), 48 km a nord est della città di Jomsom, a un'altitudine di circa 3750 metri sul livello del mare.

Il tempio fu consacrato nel 1815 al Dio Muktinath che dalla gente del luogo è chiamato Chumig Gyatsa.
 
Le 108 fontane si suppone generalmente che rappresentino teste di draghi o tori, ma quella che qui vedete presenta una incredibile somiglianza con la testa di un ceratopside, famiglia di dinosauri che comprende oltre al famoso Triceratopo, anche lo Stiracosauro e le specie dei Protoceratopi (alcuni senza corno, altri con un piccolo corno nasale). Da notare che l'Asia è ben nota per la grandissima quantità di fossili di Ceratopsidi in essa ritrovati.

sabato 2 febbraio 2013

I gruppi di Crowley

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Fra le grandi correnti o sistemi di magia cerimoniale a diffusione internazionale, e con presenze significative anche in Italia, va senza dubbio catalogato il vasto filone che si riferisce al lascito dottrinale e organizzativo del controverso magista anglosassone Aleister Crowley (1875-1947).
Allevato nella più rigorosa ortodossia fondamentalista dei Fratelli stretti darbisti, il giovane Edward Alexander (questo il suo nome di battesimo) abbandona negli anni della gioventù il severo cristianesimo familiare, per interessarsi presto – oltre alle passioni per le escursioni alpinistiche e le attività artistiche e letterarie, ambiti nei quali dimostra un originale talento, unito alla sua inconfondibile stravaganza e anti-conformismo scandaloso e trasgressivo – alle dottrine occulte. Così, dopo l’esperienza maturata nell’Hermetic Order of the Golden Dawn (di cui Crowley fonda peraltro una derivazione, l’A.∙.A.∙., il cui vero significato delle iniziali si ritiene debba rimanere riservato, anche se è invalso l’uso di scioglierle in Argenteum Astrum, Astrum Argentinum o Argon Astron), nella quale Alan Bennett (1872-1923) lo erudisce su molte tecniche magiche e nozioni di dottrine orientali, nel 1904 Crowley riceve al Cairo, per via di evocazione medianica, un “libro che spiega l’Universo”, il Libro della Legge, rivelatogli da un essere preternaturale che gli si presenta come l’angelo Aiwass, messaggero delle forze che guidano il mondo.

domenica 27 gennaio 2013

I Bambini della Shoah

I Bambini della Shoah
2-27 gennaio 2013, Museo Archeologico Nazionale della Valle del Sarno
 

 La bambina di Pompei

Poiché l'angoscia di ciascuno è la nostra
Ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna
Che ti sei stretta convulsamente a tua madre
Quasi volessi ripenetrare in lei
Quando al meriggio il cielo si è fatto nero.
Invano, perché l'aria volta in veleno
È filtrata a cercarti per le finestre serrate
Della tua casa tranquilla dalle robuste pareti
Lieta già del tuo canto e del tuo timido riso.
Sono passati i secoli, la cenere si è pietrificata
A incarcerare per sempre codeste membra gentili.
Così tu rimani tra noi, contorto calco di gesso,
Agonia senza fine, terribile testimonianza
Di quanto importi agli dei l'orgoglioso nostro seme.
Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,
Della fanciulla d'Olanda murata fra quattro mura
Che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:
La sua cenere muta è stata dispersa dal vento,
La sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.
Nulla rimane della scolara di Hiroshima,
Ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli,
Vittima sacrificata sull'altare della paura.
Potenti della terra padroni di nuovi veleni,
Tristi custodi segreti del tuono definitivo,
Ci bastano d'assai le afflizioni donate dal cielo.
Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.


Primo Levi, 20 novembre 1978


sabato 26 gennaio 2013

Che relazione c'è tra cattolicesimo, cristianesimo, giudaismo, e i racconti evangelici?


Gesù e la donna cananea
Il termine “Chiesa cattolica” deriva dalle due parole greche. La prima è il sostantivo ekklesia, che denomina l’assemblea cittadina della comunità degli uomini liberi di una città stato, e la seconda è l'aggettivo katholikòs che sifgnifica universale. La derivazione dal greco dipende da una antica traduzione del Nuovo e Vecchio Testamento (la cosiddetta Bibbia dei Septuaginta) che è servita a diffondere il cirsitianesimo in occidente. “Chiesa cattolica” quindi significa in origine “assemblea della comunità universale”.

E adesso veniamo al Cristianesimo, per indagare se tale concetto di universalità si possa adattare alla predicazione di Joshua Bar-Joseph (Gesù il figlio di Giuseppe), profeta apocalittico ebraico che fu denominato il Cristo diversi anni dopo la sua morte. Da notare che la parola Cristo deriva ancora una volta da un termine greco, Christos, che vuol dire “unto”; tale termine rappresenta la traduzione quasi letterale del termine ebraico Mashiach che significa a sua volta “unto con l’olio” in riferimento all’usanza rituale ebraica di ungere con l’olio le persone destinate ad un ruolo sacerdotale, al regno di Israele, a volte persino i profeti.

sabato 19 gennaio 2013

History Channel - ENIGMI ALIENI (playlist)



Il programma espone la Teoria degli antichi astronauti, ovvero quell'insieme di idee, sviluppate a partire dalla metà del Novecento (in particolare con la pubblicazione dei libri di Erich von Däniken e Peter Kolosimo), che ipotizzano il contatto di civiltà extraterrestri con le antiche civiltà umane quali Sumeri, Egizi e civiltà precolombiane e propone che i testi storici, religiosi, archeologici, antichi monumenti e le leggende contengono le prove di un contatto nel passato fra l'umanità ed una civiltà aliena.