giovedì 23 novembre 2017

Nexus Edizioni: "KALERGI" di Matteo Simonetti


NUOVA USCITA!!

KALERGI

La prossima scomparsa degli europei

di Matteo Simonetti
Un saggio che rivela la storia nascosta dell'Unione Europea, la quale sin dalle origini nasce come opera antidemocratica delle élite finanziarie contro i popoli europei. Attraverso l'analisi degli scritti, del pensiero e delle azioni del conte Kalergi, considerato il Padre dell'Europa, vi sarà mostrato il ruolo della massoneria, degli Stati Uniti e dei loro sodali europei e dei banchieri di origine ebraica, nella distruzione del nostro continente. Si tratta di una distruzione che investe i suoi capisaldi culturali, la sua economia, fino alla sostituzione etnica degli stessi europei, perpetrata ad uso e consumo del mercato e dei suoi dominatori. Partendo dal contesto politico che segue la prima guerra mondiale, lo sguardo dell'autore giunge all'oggi, osservando criticamente una intera teoria di personaggi della cultura e della politica impegnati in questo compito genocida. Immersi in una realtà di debito pubblico, tagli al sociale, colonizzazioni economiche, azzeramento delle identità culturali – perché tale guazzabuglio è questa Europa dell'Euro - possiamo difendercene soltanto conoscendone la genesi.

L'AUTORE

Matteo Simonetti, nato nel 1971, vive a Potenza Picena. Docente liceale di storia e filosofia, giornalista pubblicista per varie testate nazionali quali Secolo d'Italia e Indipendente, nonché per altre riviste culturali tra cui Il Borghese e Percorsi di Cultura Politica, è autore di diversi saggi di carattere storico, politico e filosofico tra cui Stasera dirige Nietzsche, Demonocrazia, Hannah l'antisemita. Si occupa degli aspetti socio-politici delle produzioni artistiche e culturali per giungerne all'analisi politica vera e propria. Già cultore della materia in Storia delle Relazioni Internazionali presso l'Università di Teramo e docente del Master "E. Mattei" sul Vicino e Medio Oriente, svolge da anni un'intensa attività di conferenziere in tutta Italia. È attivo anche in rete, con la pubblicazione di articoli e video interventi per siti quali Il Giornale del Ribelle e Byoblu. Suoi attuali campi di indagine sono la manipolazione della massa attraverso i media, il linguaggio e i nuovi tabù del pensiero unico.

PREFAZIONE DELL'AUTORE A QUESTA NUOVA EDIZIONE

Da quando un paio di anni fa uscì la prima edizione di questo mio testo, il nome e l'operato di Kalergi è giunto a molte più orecchie e cervelli rispetto a quanto non fosse successo fino ad allora. Non posso sapere in che misura, ma credo di aver dato un contributo determinante in tal senso. Se è vero che oggi la percentuale della popolazione sensibile a questa tematica è ancora minima, è anche vero che si è parlato di Kalergi persino nella televisione generalista.
Mentre scrivo, qualche "pezzo grosso" del giornalismo sta derubricando il Piano Kalergi a bufala, a fakenews, a visione complottista, senza – manco a dirlo – aver letto nulla di ciò che ormai è noto circa questa parte della storia europea. Contemporaneamente si sta definendo un sistema orwelliano di psicopolizia che intende colpire pecuniariamente e con la detenzione chi questi temi, additati ovviamente come 'bufale', li sottopone a critica e revisione da anni, dimostrando che si tratta di fatti storici e non di squinternate teorie complottiste. Secondo i nuovi indirizzi legislativi, l'accusa di complottismo dovrebbe essere certificata da non si sa quale commissione di esperti, in pieno dispregio delle regole democratiche della libertà di opinione, del pluralismo, della libertà di ricerca e via dicendo.
Tutto ciò è paradossale. La democrazia, per difendersi da immaginari aggressori, ripudia se stessa tra gli applausi dei demoprogressisti. Uno spettacolo davvero pietoso.
Politici servi del potere economico, ignoranti quando non in malafede, masse obnubilate dalla pappa pronta dei libri di testo scolastici e dai talk show televisivi, fanno a gara a chi la spara più grossa. Da un lato accettano senza remore false flag come l'incendio del Reichstag e l'incidente di Gleiwitz...



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