sabato 28 aprile 2012

Un testimone: in Siria i responsabili delle atrocità sono gli oppositori armati

Un testimone: in Siria i responsabili delle atrocità sono gli oppositori armati:
di Silvia Cattori
clarissa.it

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L’ingegnere di cui abbiamo raccolto la testimonianza viveva nella città di Homs fino a che, nel giugno 2011, terrorizzato dagli orrori commessi dagli estremisti sunniti nel suo quartiere, è fuggito dalla città con la famiglia per rifugiarsi presso i genitori in un villaggio vicino (*). Le sue affermazioni in questa intervista con Silvia Cattori contraddicono tutti i resoconti comparsi sui nostri principali media. Ci viene svelato come crimini efferati siano stati commessi dagli estremisti sunniti e non, come questi ultimi affermano, dall’esercito governativo.
La città di Homs, il quartiere di Baba Amro, sono stati oggetto di numerosi reportage di giornalisti entrati illegalmente in Siria, «nel cuore dell’esercito siriano libero» [1]. Vorremmo conoscere il vostro punto di vista su quanto è accaduto a Homs da un anno a questa parte.
Sono originario di Homs. Vivevo nel quartiere di Bab Sebaa. A metà aprile del 2011, gruppi di persone hanno cominciato a riunirsi pacificamente nel centro di Homs, sulla via Al-Kowatly, per chiedere riforme. Ben presto, però, la gente ha cominciato a sospettare di queste manifestazioni, c’era qualcosa di strano, di poco chiaro: taluni avevano comportamenti provocatori, estranei al sentire comune del nostro paese, ad esempio lanciavano slogan che incitavano alla Jihad. Molto rapidamente tutte le persone che conoscevo hanno smesso di manifestare, non si sentivano più a loro agio e concordi con questo genere di proteste del venerdì, all’uscita dalle moschee.

sabato 21 aprile 2012

Joseph KONY, il pretesto americano per invadere l’Africa: i Marines statunitensi schierati in cinque paesi africani.

JOSEPH KONY, il pretesto americano per invadere l’Africa: i Marines statunitensi schierati in cinque paesi africani.:

Di Michael Chossudovsky
L’agenda nascosta degli Stati Uniti in Uganda, Africa centrale e nel Corno d’Africa è la conquista del petrolio e delle risorse minerali strategiche. La ricerca di Joseph Kony e la tutela dei bambini in Uganda non sono che una cortina di fumo, un pretesto per un “intervento umanitario” in una regione in cui le “guerre civili” sostenute dagli Stati Uniti (Sudan, Ruanda, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Etiopia) hanno fatto più di otto milioni di morti nel corso degli ultimi 20 anni:

“In un’altra manovra volta ad ottenere l’egemonia regionale e sorpassare la Cina, gli Stati Uniti cercano di ottenere tramite l’AFRICOM un punto di appoggio nel blocco incredibilmente ricco di risorse che è l’Africa centrale. La Repubblica Democratica del Congo (RDC) è una delle più grandi regioni del mondo priva di un vero governo. Essa contiene vasti giacimenti di diamanti, di cobalto, di rame, di uranio, di magnesio e di stagno, oltre a produrre più di un miliardo di dollari di oro all’anno. E’ del tutto possibile per gli Stati Uniti accrescere considerevolmente la loro presenza in RDC sotto il pretesto di voler catturare Joseph Kony (Nile Bowie, Merchandising and Branding Support for US Military Intervention in Central Africa, Global Research, 14 marzo 2012.)


sabato 14 aprile 2012

IRAN 2012 - Prossima uscita a breve

IRAN 2012 - Prossima uscita a breve:


IRAN 2012 
L'imperialismo verso la prossima guerra? Scenari, cronache, retroscena

di SIMONE SANTINI - Prefazione di GIULIETTO CHIESA

Pubblicato da EDIZIONI ALL'INSEGNA DEL VELTRO (Parma, 2012)
pagg. 260

Il libro. Iran2012. La profezia di un’apocalisse? La previsione diuna guerra contro l’Iran torna a rimbalzare, da anni, nel dibattito pubblico,ogni volta smentita dai fatti. Anticipare lo scoppio di una guerrapuò essere esercizio intellettualmente stimolante maprobabilmente inutile, poiché, se la guerra scoppierà, essa non saràconseguenza di un accidente della storia ma un suo determinato e specificoprodotto. Molto più utile, dunque, indagare le cause profonde, i contesti, gliscenari che potrebbero o meno condurre a questa guerra, con laconsapevolezza di come il laboratorio iraniano rappresenti ilmicrocosmo attraverso cui interpretare il tempo contemporaneo, scosso dainnumerevoli e profondissime crisi, e il suo sviluppo futuro. Il filo rosso chepercorre tutta l’opera è il tentativo di ricostruire, aldilà dellemanipolazioni e fraintendimenti operati dalla pubblicistica mondiale, tutti ipossibili contorni dell’intricata crisi iraniana, in alcuni casi sfatando mitie svelando inganni, offrendo uno strumento di analisi e comprensione. Untentativo di verità. E libertà.


sabato 7 aprile 2012

Attacco terroristico francese: tutte le caratteristiche di una Psy-op e false flag dell'Intelligence

Attacco terroristico francese: tutte le caratteristiche di una Psy-op e false flag dell'Intelligence:
di Kurt Nimmo Global Research
Infowars.com
sarkozyMohammed Merah, il sospettato dell'uccisione di sette persone fuori da una scuola ebraica a Tolosa, in Francia, si inserisce nel modello di una risorsa di intelligence di al-Qaeda. Secondo la BBC, era nel mirino delle autorità francesi a causa dei viaggi che ha fatto in Afghanistan e nella "roccaforte militante" del Waziristan in Pakistan.
Più specificamente, Merah è stato gestito dal servizio di intelligence DCRI francese "per anni", secondo Claude Gueant, ministro degli Interni.
Merah, un cittadino francese di origine algerina, fu arrestato il 19 dicembre 2007, e fu condannato a tre anni di carcere per aver piazzato bombe nella provincia meridionale di Kandahar in Afghanistan.
Nel mese di aprile del 2011, gli Stati Uniti hanno ammesso l'esistenza di prigioni militari segrete in Afghanistan, dove i sospetti terroristi sono detenuti e interrogati senza accuse.