giovedì 20 maggio 2010

Gli animali e gli strani bagliori nel cielo preannunciano i terremoti?

Gli animali e gli strani bagliori nel cielo preannunciano i terremoti?


 Non di solo radon nè di soli sismometri vivono i precursori sismici. Molte sono le testimonianze rese circa il verificarsi di strani fenomeni in corrispondenza di un forte evento sismico. Potremmo chiamarli gli x-files dei terremoti. Bagliori luminosi, strani nervosismi, animali che impazziscono o, al contrario, cadono in uno stato di eccessiva quiete, vermi che fuggono dal sottosuolo. Cosa c'è di vero?

 Il blog oggi risporta l'opinione di tre studiosi. Nella prima, il ricercatore Cristiano Fidani presenta un articolo scientifico appena pubblicato sulla rivista "Natural Hazard and Earth System Science", redatto dopo avere raccolto numerosissime testimonianze rese dagli aquilani proprio dopo il recente sisma che ha sconvolto l'Abruzzo. Di Cristiano pubblicheremo presto un'articolo più approfondito che presenterà in maniera completa i risultati della sua ricerca. La seconda testimonianza è quella di Giampaolo Giuliani, cui il 24 luglio scorso il blog chiedeva conto del fenomeno dei lombrichi che emergono dal sottosuolo, apparentemente in fuga, prima di un forte sisma. L'anomalia dei lombrichi è stata riportata da moltissimi abruzzesi proprio in corrispondenza dei giorni che hanno preceduto il 6 aprile 2009. Il terzo parere infine, presentato nel video di oggi, è uno spezzone tratto da "INTERNET for GIULIANI, tutto quello che la tv non vi dice sui terremoti", il doppio dvd voluto dalla rete per la rete, nato per approfondire lo stato degli studi sulla prevedibilità dei terremoti, con particolare riferimento alla ricerca sul radon di Giampaolo Giuliani, lo studioso di particelle cosmiche dell'IFNF che aveva lanciato l'allarme sul forte sisma che stava montando a L'Aquila, in un'intervista resa una settimana prima a una troupe Rai, poi censurata. In questa anticipazione del documentario, Antonio Piersanti - direttore della Sezione di Tettonofisica s Sismologia dell'INGV - parla delle posizioni della scienza circa gli ipotetici precursori deboli dei terremoti rappresentati dai bagliori e dalle anomalie comportamentali degli animali.

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 I fenomeni luminosi del terremoto e il loro possibile impiego
 di Cristiano Fidani

 Sono un ricercatore della fisica del terremoto e nei mesi successivi all'evento del 6 aprile 2009 ho attraversato la regione colpita dal sisma per raccogliere dalla popolazione le testimonianze sui fenomeni osservati prima, durante e dopo il terremoto. Ora sto cercando di rendere utili all'intera comunità  le osservazioni raccolte. Per questo ho scritto e pubblicato un primo articolo scientifico sulla rivista "Natural Hazard and Earth System Science", dedicato ai numerosi fenomeni luminosi del terremoto di L'Aquila. La speranza è che queste osservazioni possano essere di aiuto a un maggiore approfondimento nello studio dei terremoti e a chi si troverà  nella situazione di dover decidere se dormire fuori casa in occasione di uno sciame sismico.

 Le luci sismiche, conosciute sin dall'antichità, si manifestano con forme e colori molto variabili e possono caratterizzare diversi momenti di un terremoto. Luce diffusa simile al rossore del tramonto e nuvole arrossate sono state viste e fotografate qualche ora prima della scossa (fig.1)

Luci sismiche Poggio Picenze
Fig.1 Luci sismiche rossastre a Poggio Picenze (AQ) il 5 aprile 2010

mentre sfere luminose sono state avvistate, riprese (fig.2) e fotografate (fig.3) fino a qualche mese prima.

Sfera luminosa sismica Preturo
Fig.2 Sfera luminosa osservata a Preturo (AQ), il 22 febbraio 2009 (AQ)
 
Corpo luminoso Celano Gorges
Fig.3 Corpo luminoso a Celano Gorges (30 km a sud di AQ), il 20 giugno 2008
 
I flash di luce, in qualche occasione descritti come così estesi da illuminare l'intero cielo, sono stati avvistati principalmente durante l'evento e rappresentano il fenomeno più comunemente osservato. Scariche elettriche di scarsa luminosità  sono apparse principalmente durante e dopo il sisma mentre enormi fiammate, solitamente di colore rosso, sono state viste principalmente dopo, fino a qualche ora dall'evento sismico.
 Nell'articolo è stata riportata anche una mappa (fig.4) con i principali avvistamenti indicati dalla popolazione e una tabella con il loro elenco (nel materiale supplementare).

 Prossimamente pubblicherò su Byoblu.com un articolo più approfondito.


 I lombrichi come precursori sismici
 Claudio Messora intervista Giampaolo Giuliani (tratto da: Il rivelatore di lombrichi - 24 luglio 2009)

Claudio Messora: «Giampaolo, sul blog si è recentemente sviluppata una discussione circa l'attendibilità di nuovi tipi di rivelatori che potrebbero essere costituiti dai lombrichi. Molte persone, semplici cittadini, hanno riscontrato che in prossimità di forti scosse i lombrichi escono in massa dalla terra e muoiono. C'è stato un riscontro in alcune ricerche americane e ne ha parlato anche il Corriere della Sera. Cosa ne pensi?»

Giampaolo Giuliani:  «La teoria di cui parli è stata portata avanti da un ricercatore negli Stati Uniti, e anche in altri paesi perché era stata già precedentemente riscontrata. Mi ha scritto uno dei ricercatori che si occupa di questo. Abbiamo avuto uno scambio di email. Ho avuto notizie del fatto che il fenomeno si è verificato anche nell'aquilano, e la cosa non mi sembra del tutto inattendibile, visto che è stato notato che dopo le scosse del 6 aprile molti terreni intorno a L'Aquila sembrava come se fossero stati arati.»

Claudio Messora: «I lombrichi pare che escano prima della scossa.»

Giampaolo Giuliani:  «Certo! Tantissimi animali mostrano di avere, rispetto all'uomo, una previsione sismica anche di pochi secondi o qualche minuto. Avvertono la presenza di un cambiamento a livello geofisico molto prima dell'uomo. Ora, queste cose non le abbiamo mai studiate approfonditamente, ma non per questo possiamo decidere che non sia vero.»

Claudio Messora: «Nel mio piccolo ho una teoria. Pare che questi lombrichi, ore o talvolta anche giorni prima di una forte scossa, escano dalla terra e muoiano. E' possibile che l'innalzamento di radon che si verifica prima di un sisma, dato che il radon è un gas nocivo, possa spingere questi animali a mettersi in salvo e in definitiva finisca comunque per ucciderli?»

Giampaolo Giuliani:  «Il radon fuoriesce sempre dalla terra, anche quando non ci sono i terremoti. Quando ci sono i terremoti fuoriesce in maggiore concentrazione rispetto a quando la situazione è calma. Con ogni probabilità può essere vero quello che dici, perché le forti concentrazioni di radon che si verificano prima dei terremoti possono danneggiare la salute dei lombrichi. Questo non lo so, noi non l'abbiamo mai verificato.»

Claudio Messora: «Allora ti toccherà costruire anche un rivelatore di lombrichi.»

Giampaolo Giuliani:  [ndr. scherzando] «Eh.. sì. Beh, è un'idea. Dobbiamo tenerne conto. Visto che operiamo anche vicino a terreni incolti dove c'è una nutrita presenza di lombrichi, vedremo di fare anche previsioni del genere!»



 Gli animali e i bagliori nel cielo annunciano i terremoti?

Antonio Piersanti:  Fra i precursori deboli dei terremoti, o meglio fra gli ipotetici precursori dei terremoti - senza caratterizzarli in deboli o in forti - effettivamente la letteratura fenomenologica riporta il comportamento anomalo di diversi tipi di animali in occasione di forti terremoti. Effettivamente da un punto di vista storico esistono molte testimonianze in questo senso. E devo dire che questo è un problema che forse dal punto di vista scientifico non è mai stato abbastanza affrontato. Il vero grande problema, in questo caso, è che non c'è nessuna maniera di monitorare e di riprodurre questa situazione in maniera artificiale. Cioè, quello che voglio dire è che noi per tutti gli altri cosiddetti precursori possiamo almeno sperare di studiarli, cercando di monitorare in permanenza un'area, anche quando non c'è un terremoto, per vedere ad esempio come si comporta il radon, come si comportano le proprietà elastiche di trasmissione dei segnali sismici. Non è stato invece trovato nessun modo di studiare il comportamento degli animali, come dire, offline. Nessuno scienziato serio può smentire con certezza il fatto che certi animali possano avere dei comportamenti premonitori del terremoto. Il problema è che non abbiamo la possibilità di studiarli. Fino ad ora non s'è trovato un modo di studiare questo fenomeno in maniera quantitativa, perché... cosa fai? Sembra veramente impossibile studiare una situazione artificiale che ti consenta di studiare questo problema.

Claudio Messora: Ma esistono perlomeno delle teorie?

Antonio Piersanti: No, non esistono delle teorie. E' più esatto dire che esistono delle testimonianze. Ci sono molte testimionianze, alcune anche piuttosto attendibili, nel senso che è stato appurato che le persone che hanno fornito queste testimonianze non sono dei mitomani, e inoltre molte testimonianze dicono tutte le stesse cose. Queste testimonianze parlano di comportamento anomalo, che può essere di estrema agitazione o di eccessiva quiete, di molti tipi di animali: dagli animali domestici come i cani, i gatti, agli animali da allevamento come le pecore, le mucche, agli insetti, addirittura ai pesci. Che mi risulti, in tutte le epoche storiche è stato fatto un solo tentativo di monitorare gli animali ai fini della previsione sismica, e riguarda il Giappone, dove credo sia in atto - però fino ad ora non ha prodotto nessun risultato scientifico, quindi prendete con le pinze quello che sto per dire - un programma di studio dei pesci. Questo proprio perché i pesci sono forse i più isolabili nel loro elemento. Se stiamo parlando di pesci di allevamento, di solito infatti vengono allevati in vasche, che sono effettivamente monitorabili. Il monitoraggio dei pesci di allevamento, quindi, tra tutte le cose che possiamo mettere in atto è forse la più furba possibile. In ogni caso, però, sicuramente questo monitoraggio non ha dato nessun frutto.

Claudio Messora: E cosa possiamo dire circa i bagliori  che secondo molte testimonianze comparirebbero prima di un forte sisma?

Antonio Piersanti: Qui posso dire qualcosa di più. Innanzitutto questi fenomeni, se si approfondiscono bene le testimonianze, sono sempre o subito dopo o in corrispondenza di un terremoto, in realtà mai prima. Quindi non sono molto utili ai fini della prevenzione sismica. Per i boati c'è una letteratura estremamente ricca e anche un modello interpretativo molto semplice, cioè c'è un accoppiamento terra-suolo, per cui nelle vicinanze dell'accadimento, la zona dove c'è l'epicentro, è possibile una forte attività acustica. Nelle immediate vicinanze dell'epicentro è anche possibile che avvengano fenomeni di interazione elettromagnetica tale che possano dar luogo a bagliori o cose di questo genere. Devo dire che la maggioranza delle testimonianze poi però si rileva non essere fondata, e di questo c'è testimonianza diretta anche da parte proprio di ricercatori. Il fatto è che mentre una persona avverte un terremoto, da una parte si acuiscono tutti i suoi sensi, dall'altra proprio l'acuirsi dei sensi può dar luogo a una falsata interpretazione di fenomeni normali. Ad esempio, magari sta oscillando una fonte anche molto debole di luce, come una veneziana che lascia filtrare i raggi dell'illuminazione esterna, se parliamo di un terremoto notturno, che possono essere scambiati con bagliori. Di questo abbiamo anche testimonianze dirette da parte di ricercatori. Le loro testimonianze sono più controllabili, perché si fanno un'autoanalisi a posteriori, e poi si rivela che effettivamente i fenomeni luminosi sono veramente molto rari, e comunque devono essere proprio in zona epicentrale. In ogni caso tutti questi fenomeni avvengono in corrispondenza o immediatamente dopo un terremoto, quindi non ci si può fare prevenzione.

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